La popolazione straniera in Italia è destinata ad aumentare in modo considerevole nei prossimi anni: passerà dagli attuali 4,6 milioni a 14,1 milioni nel 2065, con una forbice compresa tra i 12,6 e i 15,5 milioni. A rilevarlo è l’Istat nel report sul futuro demografico del Paese. Nel 2065 saremo 61,3 milioni: la previsione è dell’Istat che oggi ha reso noti i dati sul futuro demografico in Italia.

Tenendo conto della variabilità associata ad eventi demografici – calcolano gli studiosi dell’Istat – la stima della popolazione oscilla da un minimo di 53,4 milioni ad un massimo di 69,1 milioni. L’altro dato significativo è che la popolazione italiana è destinata ad invecchiare gradualmente. L’età media aumenta da 43,5 anni nel 2011 a 49,8 nel 2059. Nei prossimi 30 anni aumenterà in modo accentuato il numero degli anziani: gli ultra 65enni, oggi pari al 20,3% del totale, aumenteranno fino al 2043, anno in cui oltrepasseranno il 32%. Dopo questo anno, tuttavia, la quota degli ultra 65enni si consoliderà intorno al valore del 32-33%, con un massimo del 33,2% nel 2056. E’ quanto rileva l’Istat illustrando il futuro demografico del Paese.

Al tempo stesso la popolazione fino a 14 anni di età, oggi pari al 14%, decrescerà fino al 2037,anno in cui sarà pari al 12,4%. Per quanto riguarda l’invecchiamento, l’Istat rileva che dopo il 2059 l’età media si stabilizza sul valore di 49,7 anni, a indicare una presumibile conclusione del processo di invecchiamento della popolazione. Sul fronte dell’età degli italiani, dopo il 2043 la quota di ultra 65enni si consolida intorno al valore del 32-33%, con un massimo del 33,2% nel 2056. Per quanto riguarda i giovani, invece, dopo il 2037 la percentuale degli under 15enni si assesta fino a raggiungere un massimo del 12,7% nel 2065.

Il margine di incertezza associato a questa stima fa comunque ritenere che nello stesso anno la quota potrebbe oscillare in un intervallo compreso tra l’11% e il 14%. Diminuisce la popolazione in età lavorativa, tra i 15 e i 64 anni: passerà dall’attuale 65,7% al 62,8% nel 2026. A rilevarlo è l’Istat, nel report sul futuro demografico del Paese. Nel lungo termine la riduzione sarà più accentuata, fino a un minimo del 54,3% nel 2056,anno dopo il quale l’indicatore si stabilizza a 54,7% nel 2065.

 

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