Il piccolo Jason, di due mesi e mezzo scomparso oltre un mese fa, e’ morto in un incidente domestico. E’ la ”nuova” verita’ raccontata oggi dal padre putativo Denny Pruscino, durante un interrogatorio durato oltre cinque ore, al pm Cinzia Piccioni della Procura di Ascoli Piceno e agli investigatori dei carabinieri.

Nuova per modo di dire, perche’ gia’ in una primissima fase delle indagini Denny (che non e’ padre naturale del piccolo, nato da una relazione extraconiugale della moglie Katia Reginella, ma legalmente riconosciuto dal marito) aveva detto che il bimbo era morto in un incidente domestico per poi cambiare versione davanti al gip Carlo Calvaresi, sostenendo che Jason era vivo e stava in Svizzera. Pochissimi i particolari che trapelano sul contenuto dell’interrogatorio di oggi. Il legale di Denny, l’avv. Felice Franchi, parla di ”un momento importante” dell’inchiesta, che pero’ deve essere confermato dagli accertamenti della magistratura e si limita a ribadire la sua richiesta di un confronto tra moglie e marito. I quali, dopo avere fatto fronte comune nella prima fase delle indagini, hanno successivamente fornito due versioni opposte. La storia di Denny pero’ aveva subito suscitato dubbi, dato che non aveva saputo offrire elementi per rintracciare il figlioletto. La madre, dal canto suo, dopo avere parlato di un incidente domestico avvenuto mentre solo lei era presente, ha poi raccontato che il piccolo era stato scagliato a terra da Denny, esasperato dal suo pianto. Un racconto horror, prima del quale Denny aveva tentato il suicidio nel carcere di Marino del Tronto, ingerendo candeggina. Al momento solo su un punto le due versioni sembrano coincidere: i due si sarebbero disfatti del corpicino insieme, abbandonandolo o lanciandolo da un’auto in corsa, probabilmente in quei boschi vicino alla frazione di Casteltrosino che gia’ sono stati battuti invano dai carabinieri, dal Corpo Forestale e da cani specializzati. Intanto lunedi’ il prof. Alessandro Meluzzi, consulente del legale di Katia Reginella, consegnera’ la sua relazione e l’avv. Francesco Ciabattoni decidera’ il da farsi. Nel frattempo la coppia rimane in carcere (lui a Marino del Tronto, lei a Castrogno, in provincia di Teramo) con l’accusa di abbandono di minore o maltrattamenti in famiglia aggravati dalla morte e occultamento di cadavere.

 

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