A Ramazzano, Perugia, la comunità è sgomenta. L’orrore oggi abita lì, nella villetta in cui è stato ucciso a colpi di pistola Luca Rosi, bancario di 38 anni, nel corso di una rapina, per aver cercato di difendere la compagna dalla furia di tre malviventi. Stranieri, quasi certamente dell’Est europeo,

secondo i carabinieri che conducono le indagini e mantengono uno stretto riserbo. Le ricerche, fa sapere il comando provinciale dell’Arma, proseguono “in maniera incessante”, anche se al momento non vengono segnalate novità di rilievo. Ma gli inquirenti, trapela, non vagano nel buio, stanno seguendo alcune piste precise. Ad esempio, sono in corso accertamenti su un’auto, di media cilindrata, risultata rubata, trovata abbandonata nel corso delle indagini. Poco dopo la rapina, era stata ritrovata la Golf di proprietà di Luca Rosi, parcheggiata all’esterno dell’abitazione al momento della rapina e che i rapinatori avevano utilizzato per allontanarsi. Gli investigatori ipotizzano che i malviventi abbiano proseguito la fuga con un’altra vettura. I genitori della vittima hanno trovato ospitalità dalla figlia, in un’altra villetta di Ramazzano, i genitori di Luca Rosi. All’esterno il papà di Luca, che era al bar al momento della rapina, accoglie amici e parenti giunti per fargli forza. L’omicidio è avvenuto in casa sua, a poche centinaia di metri di distanza. Ora quella villa è vuota. L’anziano è in lacrime quando racconta i drammatici momenti vissuti dai suoi familiari. Una sequenza da brividi. Luca Rosi è stato ucciso nella casa dei genitori con quattro colpi di pistola, sotto gli occhi della compagna, della madre e del nipotino di otto anni. Sono stati tre banditi, a volto coperto e armati di due pistole, penetrati nella villa intorno alle 23 dopo avere scavalcato la recinzione. Un calcio alla porta-finestra della cucina, due colpi sparati in aria ed eccoli padroni della situazione. I rapinatori hanno messo a soqquadro la villetta, alla fine il bottino è di qualche gioiello e poche centinaia di euro. Prima di allontanarsi, dopo circa un’ora, a tutti i presenti legano i polsi con i cavi dei caricabatteria di telefoni cellulari. Uno dei malviventi si è quindi rivolto alla compagna di Rosi dicendole “tu vieni”. “Non capisco perché…”, ha raccontato la donna sotto choc nella sua versione agli inquirenti. “Avete preso tutto, lasciatela stare”, la reazione di Luca prima di scagliarsi contro i rapinatori. Che hanno subito reagito, prima picchiandolo, poi scaricandogli addosso quattro colpi di piccolo calibro, forse 7.65. I proiettili l’hanno raggiunto al torace (uno forse al cuore), al fianco sinistro e a una gamba. I banditi sono poi fuggiti con la sua Golf. Parla il parroco. “Oggi contano solo i soldi e per i soldi si ammazza una persona così, come un coniglio”. E’ il commento che monsignor Mariano Cesaroni, il parroco di Ramazzano, affida ai cronisti prima di celebrare la messa della domenica nella parrocchia di San Tommaso, il giorno dopo la rapina. “Oggi non abbiamo più valori, non abbiamo più niente. Non si sa più che cosa fare in questa società di materialismo. Ma la giustizia umana deve essere applicata. Poi, il perdono cristiano è un’altra cosa”.

 

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