Prestava denaro a piccoli imprenditori costringendoli a fornire, a titolo di garanzia, titoli e assegni, e imponendo tassi usurai fino al 120 per cento annuo. Alle scadenze pattuite, chi non era piu’ in grado far fronte ai pagamenti subiva minacce o costretto a subire violenza.

Due, per ora, le vittime accertate cadute nella morsa dell’usuraio. L’indagine degli agenti del commissariato San Basilio, diretto da Adriano Lauro, e’ partita nell’aprile scorso, dopo la denuncia di una delle vittime: il titolare di un’attivita’ di autonoleggio che era costretto da tempo a subire minacce dal suo aguzzino. La vittima ha raccontato agli agenti di aver intrapreso , tramite un conoscente che era ricorso gia’ ai favori dell’uomo, i primi rapporti con l’usuraio, nel 1994, quando, in un momento di difficolta’ economica, aveva ricevuto inizialmente la somma di due milioni di lire che aveva poi restituito dopo tre mesi con un tasso del 10% mensile. Con il tempo pero’ l’imprenditore era dovuto ricorrere sempre piu’ spesso all’aiuto del ‘cravattaro’, richiedendo somme di denaro piu’ cospicue. Di conseguenza le cifre restituite con la maggiorazione dei tassi di interessi era diventate sempre piu’ alte fino ad arrivare alla cifra di 84.000 euro. L’uomo, a un certo punto, non era riuscito piu’ a far fronte ai debiti e gli assegni posti a garanzia del prestito era risultati scoperti.

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