Lo scorso 12 marzo G.C., un trentenne romano pluripregiudicato, a piazza Re di Roma, aveva rapinato 12 ragazzi, di cui uno solo maggiorenne, tenendoli sotto scacco per quasi 40 minuti, nel corso dei quali, con minacce e ricatti, era riuscito a sottrarre ad ognuno di loro prima tutti i telefoni cellulari, poi i contanti che i ragazzi avevano con loro e infine anche le catenine e altri oggetti in oro in loro possesso.

Dopo una lunga attivita’ di indagine i carabinieri della Stazione di Roma – San Giovanni lo hanno arrestato e gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma. L’uomo non si era limitato a derubare i ragazzini, ma approfittando dello stato di paura dei giovani, ha costretto tre di loro a picchiarsi reciprocamente per poi colpirli personalmente con pugni e schiaffi. Infine, il malvivente si e’ allontanato verso la vicina fermata della metropolitana dicendo di essere in ritardo per la firma. E’ stato proprio questo particolare a indirizzare le indagini dei Carabinieri della Stazione di Roma San Giovanni che, dopo aver ascoltato attentamente le versioni dei dodici ragazzi, ancora intimoriti e spaventati dall’accaduto, hanno cercato l’autore di questa surreale rapina tra tutti i pregiudicati sottoposti all’obbligo di presentazione presso le caserme dei Carabinieri di Roma e in particolare tra quelli che, per profilo delinquenziale, potessero rendersi responsabili di una condotta cosi’ particolare e pericolosa. Un elemento e’ stato pero’ decisivo per la sua completa individuazione, un tatuaggio sul collo raffigurante la lettera ‘S’ indicato dai giovani ai carabinieri, che ha permesso loro la risoluzione del caso.

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