‘Taglio’ dello stipendio, ovvero penalizzazioni economiche, per i medici che effettuino prescrizioni inappropriate per visite specialistiche ambulatoriali: ai medici verranno infatti applicate delle ”penalizzazioni su alcune componenti retributive del trattamento economico”.
E’ quanto prevede un emendamento voluto dal Governo al Dl Enti Locali all’esame del Senato. La misura porterebbe ad un risparmio complessivo stimato di ”circa 106 mln di euro”, a fronte di una riduzione di prestazioni. In caso di un comportamento prescrittivo non conforme indicazioni ministeriali, si afferma nell’emendamento del governo, ”l’ente richiede al medico prescrittore le ragioni della mancata osservanza delle predette condizioni ed indicazioni. In caso di mancata risposta o di giustificazioni insufficienti, adotta i provvedimenti di competenza, applicando al medico prescrittore dipendente del SSN una riduzione del trattamento economico accessorio (…) e nei confronti del medico convenzionato con il Ssn, una riduzione, mediante le procedure previste dall’accordo collettivo nazionale di riferimento, delle quote variabili dell’accordo collettivo nazionale di lavoro e dell’accordo integrativo regionale”. La misura porterebbe dunque ad un risparmio complessivo stimato di ”circa 106 mln di euro, a fronte di una riduzione di prestazioni stimate nel settore pubblico e privato per un valore tariffario di 192 mln di euro”. Si prevede inoltre che la ”mancata adozione da parte dell’ente del Servizio sanitario nazionale dei provvedimenti di competenza nei confronti del medico prescrittore comporta la responsabilità del direttore generale ed è valutata ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi assegnati al medesimo dalla Regione”. La richiesta di far rispondere i medici delle prescrizioni inappropriate era stata avanzata dalle Regioni lo scorso aprile, durante il confronto fra Governo e Regioni per disegnare i nuovi tagli, ed aveva provocato una forte alzata di scusi da parte dei sindacati del settore.