Aumenta all’1,1% (l’ultima rilevazione parlava di 0,9%) la probabilità che uno o più frammenti del satellite della Nasa in avvicinamento possano cadere in territorio italiano. Lo fa sapere la Protezione civile con l’ultimo aggiornamento del Comitato operativo,

che conferma una sola fascia oraria di interesse per l’Italia, ovvero quella tra le 3:34 e le 4:12 del 24. In considerazione di questo scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le province autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia.

Originariamente erano due le finestre temporali d’interesse per l’Italia: la prima tra le 21:25 e le 22:03 di oggi, la seconda tra le 3:34 e le 4:12 di sabato . Più in generale, fa sapere il Dipartimento, la previsione di rientro del satellite è centrata intorno alle 23:30 di oggi (ora italiana), con una finestra d’incertezza che si apre alle 19:30 di oggi e si chiude alle 5 di domani In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le province di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna.

Due al momento le traiettorie di caduta individuate: una che taglia tutto il nord Italia e l’altra che invece interesserebbe solo il nord-ovest.I pezzi del satellite della Nasa potrebbero cadere sull’Italia tra le 19.15 di venerdi’ e le 5 di sabato. E’ questa la ‘fascia’ di allarme individuata dagli scienziati che hanno partecipato questa mattina al Comitato operativo della Protezione civile.

In particolare al momento sono due le possibili finestre di caduta: la prima tra le 21.25 e le 22.03 del 23 e la seconda tra le 3.34 e le 4.12 del 24.Secondo le previsioni della Nasa almeno 26 frammenti potenzialmente pericolosi potrebbero disperdersi nel raggio di circa 600 chilometri. Il rischio che possano esserci danni per gli esseri umani è pari a 1 su 3.200.Grande quanto un autobus, il satellite era in orbita da 20 anni per raccogliere dati sulla fascia di ozono che protegge la Terra dai raggi ultravioletti. La sua caduta è probabilmente la conseguenza dell’impatto con i detriti di un altro satellite, avvenuto pochi anni fa. In analogia alla decisione assunta ieri da Enav in ambito di Comitato Operativo di emettere un avviso-notam (notice to air men) agli aereo naviganti per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del Nord Italia, oggi anche l’Eurocontrol, organizzazione responsabile della gestione dei flussi di traffico aereo in Europa, ha emanato una info aeronautica Aim (Aereonauticl information message), sulla base delle indicazioni provenienti dalla Nasa, che corrispondono per la parte generale a quanto già previsto in ambito italiano.

Se si dovesse trovare un pezzo del satellite Uars non bisogna toccarlo ma avvertire subito la protezione civile perche’ potrebbe essere tossico. E’ uno degli avvertimenti lanciati oggi dalla Protezione Civile della Liguria, che ha aperto la sala operativa per seguire l’emergenza del rientro incontrollato del satellite. L’assessore regionale alla protezione civile, Renata Briano, invita pero’ alla calma: ”niente panico per favore, perche’ le probabilita’ che un frammento cada nella nostra regione sono bassissime. Consiglio pero’ di tenersi informati, attraverso i media, dalla televisione a internet, e seguire alcune precauzioni”. Non stare all’aperto, se possibile neppure nei piani alti degli edifici, ripararsi sotto architravi, angoli: ”come si faceva durante i bombardamenti”. La sala operativa della Regione restera’ aperta fino alla fine dell’emergenza rimanendo in contatto costante con la sede nazionale e diramando ogni due ore gli aggiornamenti ai media.

”Solo a 3-4 ore dall’impatto si potra’ fare una previsione del luogo dove eventualmente potranno cadere i frammenti del satellite Uars (Upper Atmosphere Research Satellite)”. E’ quanto afferma Andrea Milani, che insegna Meccanica celeste nell’universita’ di Pisa relativamente all’impatto del satellite Uars della Nasa. La maggior parte della superficie del pianeta e’ coperta dagli oceani ed e’ probabile che i detriti cadano in acqua, ha spiegato Milani che e’ a capo del gruppo di ricerca specializzato nel calcolare le orbite degli asteroidi che potrebbero avvicinarsi pericolosamente alla Terra e il centro di Pisa lavora a programmi di sorveglianza in collaborazione con il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. ”In ogni caso non si sa dove cadranno i frammenti, e’ stato detto che potrebbe esserci la probabilita’ dello 0,9% che cadano sull’Italia perche’ potrebbero colpire una superficie 100 volte piu’ grande dell’Italia”. Si tratta, ha sottolineato, di un rischio basso per il nostro Paese e ”come, ha calcolato la Nasa, la probabilita’, in generale, che possano esserci danni per gli esseri umani e’ di 1 su 3.200”.

 

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