Nuova tragedia dell’immigrazione a Lampedusa. E stavolta i numeri sono quelli di una strage. Un barcone con 500 persone a bordo e’ naufragato a circa mezzo miglio dall’isola dei Conigli e ha preso fuoco. E’ di 93 morti e 155 superstiti il bilancio ufficiale, fino ad ora, del naufragio, come confermato dal medico Pietro Bartolo, che ha condotto le ispezioni cadaveriche, ma si temono 200 morti.
Una donna che sembrava morta, ha spiegato, era invece ancora viva ed è stato trasportata in ospedale a Palermo. “Una delle donne annegate nel naufragio – ha spiegato ancora Bartolo – era incinta, al sesto mese di gravidanza. Tre dei quattro bimbi morti, tra cui una femminuccia, hanno un’età compresa fra un anno e mezzo e tre anni; un altro ha circa sei anni. Tra i 155 sopravvissuti vi sono anche sei donne e due bambini”. Il medico, che è responsabile del Poliambulatorio dell’isola, ha spiegato che in questo momento si trovano in infermeria tre migranti, uno dei quali con una grave forma di dermatite sta per essere trasferito in elisoccorso a Palermo. Nell’ospedale civico del capoluogo siciliano sono già stati ricoverati altre due eritree, una delle quali incinta mentre l’altra era stata inizialmente scambiata per morta, e due uomini, anche loro eritrei. Tutti sono giovani di circa vent’anni. Almeno 40 cadaveri sarebbero stati individuati, secondo quanto si è appreso, da alcuni sommozzatori della Guardia costiera all’interno del barcone e localizzato, a una quarantina di metri di profondità, a circa mezzo miglio dall’isola dei conigli. I corpi si troverebbero sotto e intorno al barcone che si è rovesciato.