Il comandante Francesco Schettino è salito a bordo della Costa Concordia due anni dopo il naufragio della nave che costò la vita a 32 persone. Schettino è stato il primo del suo gruppo a sbarcare da una pilotina e salire da una scala esterna appoggiata al relitto. Francesco Schettino si era imbarcato sulla seconda pilotina del porto del Giglio diretta alla Concordia. In precedenza il relitto era stato raggiunto dal gruppo con i giudici del tribunale di Grosseto.
Schettino era accompagnato invece dal suo avvocato difensore Domenico Pepe e, come agli altri, gli è stata consegnata una mappa dettagliata dei ponti emersi della nave, su cui sono riportati i tragitti e gli itinerari per recarsi in sicurezza alla sala del generatore di emergenza, l’apparato obiettivo del sopralluogo odierno per la perizia aggiuntiva. Schettino è stato circondato dai microfoni ma non ha risposto ad alcuna domanda dei giornalisti, ne’ ha detto qualcosa, dirigendosi direttamente verso l’ingresso della hall dell’albergo. “Fermateli, dovete fermarli, non riesco a passare”, ha detto poi, uscendo dall’albergo per recarsi all’imbarco diretto alla Costa Concordia, ha chiesto aiuto a carabinieri e vigili urbani perché gli liberassero il passo dalla folla di decine e decine di giornalisti, fotografi e operatori tv che lo hanno immediatamente attorniato mentre si accingeva ad imboccare a piedi la stradina lungo il porto. Ci sono stati spintoni, urla, ad un certo punto Schettino si è rifugiato nella veranda di un ristorante chiedendo ancora alle forze dell’ordine aiuto per poter camminare verso l’approdo.