Inserire foto hard nell’annuario scolastico non giustifica il 6 in condotta: cosi’ quattro studenti di un liceo di Chieri, sulla collina torinese, hanno vinto il ricorso sul provvedimento preso dal preside. La storia, raccontata stamani sulle pagine locali de La Stampa, racconta di un caso scoppiato a giugno, durante l’ultimo giorno di scuola quando, a 4 euro l’uno, vennero distribuiti tra i 1200 studenti del liceo ”Monti”, le copie degli annuari con immagini di nudi, ragazzi e ragazze in pose ose’.

Ad essere puniti furono i rappresentanti di classe, ritenuti responsabili della pubblicazione, di una sorta di omesso controllo. Immediato l’intervento della scuola con il 6 in condotta e altrettanto immediata la reazione dei genitori degli studenti che fecero ricorso all’ Ufficio Scolastico Regionale. Il direttore generale, Francesco De Santis, nel revocare la punizione, spiega che non basta un singolo episodio, se pur spiacevole, per condizionare una valutazione in sede di scrutinio, ma occorre un comportamento complessivo che costantemente infrange regole comportamentali e di buon gusto. Nulla piu’, dunque, di una bravata di qualcuno – rimasto ignoto – che, secondo la difesa dei ragazzi coinvolti, ha mandato in stampa le fotografie a luci rosse precedentemente scartate.

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