“Il Governo dica chiaramente se ha intenzione di smantellare la Direzione Investigativa Antimafia. Perché se intende davvero combattere la criminalità organizzata e aggredirne i patrimoni, con i fatti e non con le parole, non può pensare di ridurne la struttura della Dia all’osso,

né di non pagare chi svolge il proprio lavoro”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia. Il Segretario del COISP ricorda come “la spending review voluta dal Governo riduce la busta paga del personale della Dia, la struttura investigativa interforze pensata e voluta da Giovanni Falcone per contrastare le organizzazioni criminali e aggredirne i patrimoni, e che in questi giorni celebra il suo ventennale”. “Il premier Monti sostiene di considerare il contrasto alla criminalità una priorità per il Paese – dice Maccari – nei fatti però sta distruggendo una struttura che negli anni ha consentito di infliggere colpi durissimi alle organizzazioni mafiose, sequestrando e confiscando beni per miliardi di euro”.

“Con un trucco normativo il Governo considera le spese per il personale come costi di funzionamento, quindi soggetti a decurtazioni, e mette così le mani nelle tasche dei poliziotti della Dia, sottraendo loro l’indennità accessoria – dice Maccari –, una cifra di circa 250 euro al mese per un Ispettore con 30 anni di servizio: un colpo non da poco sul bilancio di una famiglia media, in un momento in cui i poliziotti sono spesso costretti ad anticipare le spese di missione. Oggi non solo il personale della Dia è sottodimensionato di almeno 200 unità, ma si decurta l’indennità accessoria, che comunque spesso non viene neppure corrisposta, comportando così l’obbligo di spese aggiuntive per lo Stato in termini di interessi e di spese legali per affrontare centinaia di ricorsi. Noi riteniamo che chi presta servizio nella Dia debba essere messo nelle condizioni di lavorare come i compiti dell’Ufficio richiedono, altrimenti è tutta una baggianata. La necessità di dover tagliare le spese non può in alcun modo portare a erodere ciò che in un Paese è necessario per garantire il funzionamento di tutto il resto, e cioè del Comparto che assicura la libera vita democratica, né può nascondere il taglio indiscriminato di uffici e servizi delle Forze di Polizia. Noi siamo stanchi di aspettare il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, mentre si continua a garantire l’esistente con risorse ridotte all’osso! Si abbia almeno il coraggio e la dignità di ammettere chiaramente e pubblicamente che la sicurezza degli Italiani non potrà essere garantita come prima, perché presto non saremo più in condizione di lavorare”.

 

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