Proscioglimento per il pm di Palermo, Nino Di Matteo, finito sotto inchiesta disciplinare per un’intervista, rilasciata nel giugno 2012, in cui implicitamente ammetteva l’esistenza di telefonate tra l’ex ministro dell’Interno, Nicola Mancino, e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intercettate nell’ambito dell’indagine sulla presunta trattativa Stato-mafia. Questa la decisione presa dalla sezione disciplinare del Csm, che ha disposto il non luogo a procedere nei confronti del magistrato, come aveva sollecitato anche il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani. Prosciolto anche il capo della Procura di Palermo, Francesco Messineo, che era finito sotto inchiesta disciplinare per non aver segnalato ai titolari dell’azione disciplinare la condotta di Di Matteo.