Circa 30mila posizioni esaminate e 650 persone denunciate, pazienti che percepivano l’indennità d’accompagnamento ma risultavano ricoverati: è il bilancio dei controlli effettuati tra luglio e settembre dalla Gdf di Taranto per verificare se chi percepiva l’indennità di accompagnamento avesse realmente i requisiti per ottenerla. I reati ipotizzati nei confronti delle 650 persone denunciate sono falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Le verifiche hanno riguardo tutti quei casi di ricoveri presso strutture sanitarie di riabilitazione o lungodegenza a totale carico dello Stato o di altro ente pubblico, per periodi superiori a 30 giorni. Per passare al setaccio ogni struttura, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Taranto, hanno acquisito presso la Asl gli elenchi dei soggetti ricoverati nelle strutture della provincia e li hanno incrociati con quelli dei percettori di indennità presso l’Inps. Sono cos state individuate 650 persone, su 30mila posizioni controllate, che, pur essendo state ricoverate in strutture sanitarie, hanno omesso l’invio della prevista comunicazione o hanno comunicato dati inesatti, percependo dunque indebitamente l’indennità di accompagnamento anche per quei periodi in cui erano ricoverati a totale carico dello Stato. Allo stato dei controlli, la Gdf ha accertato che ammonta ad oltre un milione l’entità della somma indebitamente percepita.

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