Un incensurato di 30 anni di Massafra, in provincia di Taranto, e’ stato arrestato dai carabinieri la sera del 31 dicembre a Mottola con l’accusa di estorsione ai danni di un altro giovane, oltre che per possesso di materiale esplosivo e di una pistola clandestina e per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I due si conoscevano da molti anni e all’inizio c’erano stati anche rapporti di amicizia.
Da ottobre 2010 il secondo aveva cominciato a subire e a soddisfare le richieste estorsive del primo anche sulla base di gravi minacce rivolte a lui e ai suoi familiari. Secondo gli inquirenti in questo modo sarebbe riuscito a sottrarre alla vittima la cifra complessiva di 100mila euro. L’estorsore, inoltre, per rendere piu’ credibili le sue intimidazioni, aveva fatto credere al malcapitato di poter vantare amicizie di elevata caratura negli ambienti criminali. Per tale motivo la vittima aveva ceduto alle pretese che, nel corso del tempo, erano divenute sempre piu’ insistenti ed esose tanto che, dopo aver dato fondo a tutte le sue risorse, non era piu’ in grado di sostenerle economicamente. Alla fine, disperato, ha chiesto aiuto ai carabinieri. Questi ultimi hanno tenuto sotto osservazione l’estorsore da alcuni giorni. E, infatti, verso le 19 dell’ultimo giorno dell’anno lo hanno sorpreso, a Mottola, in possesso della somma di 2.500 euro, ricevuta immediatamente prima dalla vittima. Durante la successiva perquisizione a carico del 30enne e a dispetto della sua incensuratezza, i carabinieri hanno trovato un chilogrammo di gelatina esplosiva da cava, completa di miccia a lenta combustione e detonatore; la replica di una pistola semiautomatica, modificata ed in grado di esplodere cartucce calibro 380, con colpo in canna ed altre 19 munizioni dello stesso calibro; 9 grammi di cocaina; un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento della sostanza stupefacente. Tutto il materiale e’ stato sequestrato, insieme all’ulteriore somma di 500 euro probabile provento dell’attivita’ di spaccio di droga. L’importo di 2.500 euro, provento dell’estorsione appena consumata, e’ stato invece restituito alla vittima.