Il consigliere comunale Alberto Musy (Terzo Polo) è stato ferito stamani nel centro di Torino, colpito da tre proiettili, due al braccio destro il terzo alla spalla sinistra. Le indagini sull’agguato sono condotte dalla Squadra Mobile e della Digos. Musy, che è stato candidato sindaco di Torino nel 2011, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Molinette del capoluogo piemontese. Sul posto è intervenuta la polizia municipale. Le condizioni di Musy sono gravi. Il consigliere comunale è stato sedato e intubato nel reparto di Rianimazione. Secondo una prima ricostruzione della Polizia, contro Musy, che esercita la professione di avvocato, è stato sparato più di un colpo di pistola da una persona che poi è fuggita. L’aggressione è avvenuta all’interno del cortile del palazzo dove Musy abita, in via Barbaroux, nel centro del capoluogo piemontese.
“Sgomento per la notizia del ferimento di Alberto Musy. Io e Pier Ferdinando Casini stiamo per andare a Torino. In questo momento il nostro pensiero e le nostre preghiere sono tutte per lui. Non mollare Alberto!”, annuncia il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa. “In questo momento complesso e drammatico siamo vicini ad Alberto Musy, vittima di uno scellerato atto di violenza su cui ci auguriamo venga fatta presto chiarezza”. Lo afferma Aldo Di Biagio, responsabile della Segreteria politica di Fli. “Ci auguriamo – sottolinea – che Alberto riesca a farcela e a superare presto questo momento” Di Biagio conclude: “Alberto Musy è una persona per bene, un grande professionista la cui passione e capacità rappresentano di certo una grossa ricchezza per la vita politica. A lui rivolgiamo un sincero e sentito pensiero di affetto e vicinanza”. Alberto Goffi, segretario regionale dell’Udc, è stato tra i primi ad arrivare a casa di Alberto Musy dopo l’attentato di stamani. “Questo fatto – dice – preoccupa molto e inquieta perché, dalle prime valutazioni, non si è trattato di una aggressione casuale. Le tensioni sociali – ha aggiunto – stanno aumentando e mi auguro che la polizia ci dica al più presto le motivazioni e la dinamica del gesto e, soprattutto, se si tratta di un episodio di violenza quotidiana o di violenza politica. In entrambe i casi questo preoccupa chi vive l’amministrazione pubblica. Siamo vici