E’ “grave” l’uomo di 51 anni, italiano, che questa mattina alle 8.30 si è dato fuoco in Piazza San Pietro, cospargendosi di benzina che portava in una bottiglietta. Lo riferisce la sala stampa vaticana, su informazione dell’Ispettorato di Polizia. L’episodio è avvenuto alla destra del colonnato, all’angolo con Piazza Pio XII.

Il primo a soccorrerlo è stato un sacerdote gesuita che si recava al lavoro in Curia ed è intervenuto gettandogli sopra il suo mantello e poi la giacca. Nel frattempo giungeva una pattuglia dell’Ispettorato Ps presso il Vaticano. I due agenti con una coperta e con l’estintore in dotazione in auto sono riusciti a spegnere il fuoco. Un’autoambulanza ha portato l’uomo all’ospedale di Santo Spirito dove gli sono state riscontrate ustioni gravi nella parte superiore del corpo. Si è quindi deciso di trasferirlo all’Ospedale Sant’Eugenio. Anche i due agenti si sono fatti medicare all’ospedale per problemi di respirazione e ustioni alle mani. Non si conoscono i motivi del gesto. Accanto all’uomo è stato trovato un foglio con il numero di telefono della figlia; è sposato ed è un ambulante. Il caso è in mano alla magistratura italiana. Quindici anni fa Alfredo Ormando, di 40 anni, si diede fuoco in piazza San Pietro. Era il 13 gennaio del 1998, alle 7.30, si cosparse di liquido infiammabile e si diede fuoco per denunciare ”l’incomprensione” nei confronti della sua condizione di omosessuale. Gli uomini dell’ispettorato Vaticano spensero le fiamme con un estintore, ma Ormando era ormai ustionato in tutto il corpo. Fu portato al centro grandi ustioni dell’ospedale Sant’Eugenio, dove morì una decina di giorni dopo. L’uomo era originario di San Cataldo, un paese alla periferia di Caltanissetta, ultimo di otto figli della famiglia di un agricoltore.

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