Dopo i due vigili del fuoco rimasti ustionati alle mani dopo esser intervenuti per spegnere un incendio in un’abitazione in provincia di Vicenza, nonostante avessero i guanti di protezione, un altro vigili del fuoco avrebbe riportato lo stesso problema.

Lo denuncia il sindacato Conapo parlando di “fatti anomali e mai accaduti” e chiedendo al Dipartimento “risposte urgenti”. Secondo quanto riferisce il segretario del Conapo, Antonio Brizzi, l’episodio riguarda un vigile del fuoco in servizio in provincia di Viterbo che ieri è dovuto ricorrere alle cure per aver riportato gravi ustioni alle mani a seguito dell’irraggiamento di calore durante lo spegnimento di un auto in fiamme, ad una distanza di tre metri. E un altro caso, riferisce sempre il sindacato, si sarebbe verificato un mese fa a Modena, anche se in quel caso le conseguenze per il vigile del fuoco furono minori. “Due casi in cosi pochi giorni – dice Brizzi – alimentano ancora di più i dubbi sull’idoneità dei guanti acquistati dal dipartimento da cui dipendiamo, il ministero dell’interno deve dare risposte immediate per tutelare l’incolumità dei suoi vigili del fuoco. Proprio ieri il capo del Dipartimento Francesco Tronca ha annunciato di aver disposto “l’avvio immediato di accertamenti” sul caso di Torri del Quartesolo, in provincia di Vicenza. Una “tempestiva e rigorosa verifica” per “assicurare la garanzia della totale incolumità di tutti gli operatori del Corpo nazionale”. “Non servono lunghe e segrete inchieste burocratiche come nello stile dello Stato – conclude Brizzi – ma risposte tempestive e trasparenti. Ne va dell’incolumità di 28000 vigili del fuoco operativi che hanno in dotazione quei guanti, e che ora, ogni volta che intervengono su un incendio temono per le loro mani”.

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