Otto anni di reclusione ciascuno per le accuse di sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e violenza sessuale di gruppo. E’ la condanna inflitta oggi dal gup di Roma Donatella Pavone a 5 giovani cinesi di eta’ variante dai 19 ai 24 anni accusati di violenza nei riguardi di una ragazza di 21 anni conosciuta attraverso una chat line.
Il pubblico ministero Bice Barborini aveva chiesto per ciascun imputato la condanna a 5 anni e 4 mesi ma il gup al termine del giudizio con rito abbreviato ha inflitto la condanna maggiore disponendo inoltre che in separata sede i 5 condannati risarciscano la ragazza ed anche l’amministrazione capitolina, costituitasi nel processo parte civile con l’assistenza dell’avvocato Enrico Maggiore. I fatti, come si e’ detto sono avvenuti alla fine dell’ottobre dello scorso anno la giovane studentessa accetto’ di incontrarsi con Che Xinfang, figlio di un commerciante cinese residente a Roma. Questi la porto’ in una camera di un bed and breakfast ion via Napoleone III, dove arrivarono poi gli altri 4 cinesi tutti violentarono la ragazza dopo averla fatta bere rendendola incosciente. Ad arrestare i violentatori furono i carabinieri sulla base del racconto fatto dalla ragazza che descrisse soprattutto l’abbigliamento degli aggressori alcuni dei quali al momento dell’arresto indossavano gli stessi vestiti della sera in cui avvenne la violenza.