Il lussuoso Intercontinental, l’hotel per ricchi afgani e per occidentali, si è trasformato nella notte in un vero e proprio campo di battaglia, con le forze di sicurezza governative contrapposte a un commando di talebani armati fino ai denti e pronti a farsi saltare in aria pur di eliminare quanti più nemici possibile. Il loro obiettivo: far pulizia di stranieri. I colpi delle mitragliatrici, dei fucili, dei razzi, sono risuonati di continuo nel buio profondo delle cinque ore di combattimenti, mentre centinaia di ospiti dell’albergo erano ostaggi terrorizzati di tanta violenza. Una battaglia dura, tesa, terminata solo a notte fonda, dopo l’entrata in scena degli elicotteri della Nato, che hanno ucciso i cecchini sul tetto dell’edificio, mentre all’interno i militari afghani facevano irruzione per eliminare gli altri membri del commando che avevano assaltato l’hotel. Il bilancio finale è di 18 morti, tra cui un diplomatico canadese. Otto le vittime tra gli assalitori, due poliziotti e dieci civili. Nell’albergo, tra i più frequentati dagli occidentali, vi erano alcune centinaia di ospiti, tra afgani e stranieri, riuniti per partecipare a discussioni sul pianificato passaggio delle attività di sicurezza dalla comunità internazionale alle forze afghane. Ed era anche in corso una festa di nozze. L’attacco è stato compiuto da numerosi uomini con armi pesanti e leggere: tra loro, secondo i media americani, vi erano da due a sei kamikaze. Almeno uno è riuscito a farsi esplodere al secondo piano, mentre altri terroristi hanno fatto irruzione nelle camere, sparando gli occidentali. Alcuni cecchini sono riusciti a salire sul tetto, sparando contro le forze di polizia afgane che hanno circondato l’edificio. Prima e durante l’irruzione, polizia e forze di sicurezza hanno circondato e isolato la zona con l’aiuto dei soldati americani, ambulanze sono accorse nei pressi ma per tutta la durata del blitz non sembra sia stato possibile evacuare eventuali feriti. Le persone fuggite sono riuscite ad evitare i terroristi e sono indenni mentre altre sarebbero rimaste ore in ostaggio dal commando. “Mi sono buttato a terra quando cinque o sei uomini hanno fatto irruzione nella hall sparando – ha raccontato un uomo – Poi sono entrati i poliziotti e sono riuscito a uscire”. Un altro ha riferito di essere “scappato con la famiglia, saltando da una finestra del primo piano. Il ristorante era pieno di gente”.

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