Allarme rosso negli Stati Uniti, dove una vera e propria epidemia influenzale sta mettendo in ginocchio gran parte del Paese. Con il bilancio delle vittime che sale di giorno in giorno. Almeno 20 i bambini morti. L’emergenza riguarda 47 Stati, e quello più colpito resta il Massachusetts,
con gli ospedali della capitale Boston oramai a corto di posti letto. Il virus è uno dei più virulenti, l’H3N2, e colpisce spesso anche chi si era premunito vaccinandosi. La Federal and Drug Administration (FDA) invita comunque a vaccinarsi se non lo si è ancora fatto, soprattutto per quel che riguarda i piccoli e gli anziani. Le scorte di vaccino – si informa – sono ancora capienti. Gli esperti del Cdc (il Centro di controllo delle malattie) e del National Institute of Allergy and Infectious Diseases spiegano come si tratti dell’ondata influenzale peggiore che si sia vista negli Usa almeno dall’inizio degli anni 2000. Le previsioni, comunque, fanno ben sperare, visto che il picco dell’ondata influenzale sembrerebbe raggiunto. La situazione, quindi, dovrebbe migliorare nei prossimi giorni. Ma resta critica in molte zone, dove il ceppo influenzale ha cominciato a imperversare già da metà dicembre.
A Boston, il caso più eclatante, i casi di influenza sono decuplicati rispetto allo scorso anno. Colpiti anche gli Stati di New York e il District of Columbia, dove si trova la capitale Washington. Nell’Illinois 24 ospedali hanno dovuto rifiutare nuovi pazienti con sintomi influenzali, in Pensylvania al ‘Leigh Valley Hospital’ sono state erette tende all’esterno per organizzare un Pronto Soccorso aggiuntivo, nel Maine i casi di influenza sono “significativamente più alti” della norma, e nel North Carolina non si registravano tanti malati di influenza da dieci anni.
In molte delle zone più colpite le autorità locali hanno anche deciso di chiudere le scuole per evitare che il virus si propaghi ulteriormente. Ed a mettere sotto pressione il sistema sanitario americano in queste ore sono altre due epidemie in circolazione, e non collegate all’influenza H3N2. Si registra infatti una esplosione di casi di pertosse mai vista in 60 anni – spiegano gli esperti – e il diffondersi di una nuova razza di ‘norovirus’, il cosiddetto ‘virus delle crociere’ che causa diarrea e vomito intensi.