Mentre si contano ancora le vittime dell’attentato all’hotel Imperial Hammam di Sousse, a Kuwait City viene messo a segno il primo attentato dell’Isis. È di almeno 13 morti il bilancio delle vittime dell’attentato contro la moschea sciita di al-Imam al-Sadeq: lo hanno reso noto i servizi di soccorso mentre l’attacco è stato rivendicato dalle milizie jihadiste sunnite dello Stato Islamico (Isis).
Oltre ai 13 morti, almeno 25 persone sarebbero state ricoverate in ospedale. In un comunicato diffuso dall’organizzazione la “Provincia di Najd”, che si è di recente autodefinita la branca saudita dell’Isis, i jiahdisti hanno identificato l’attentatore suicida come Abu Suleiman al-Muwahhid. La moschea sarebbe stata scelta come obbiettivo perché “diffondeva gli insegnamenti sciiti tra la popolazione sunnita”; la “Provincia di Najd” aveva già rivendicato nel maggio scorso altri due attacchi contro la comunità sciita. L’attacco è avvenuto nel secondo venerdì del Ramadan.