Un uomo australiano, che sostiene di avere una bomba nel suo zaino, si e’ barricato insieme alla figlioletta all’interno degli uffici di uno studio legale a Sydney; e cosi’ la citta’ australiana vive il suo secondo dramma innescato da un folle nel giro di due settimane.
La polizia -che ha circondato la zona, bloccato varie zone a Parramatta, nella parte occidentale della citta’ e evacuato decine di dipendenti- considera credibili le minacce del folle. La bimbetta sta bene “come si puo’ stare in una situazione del genere”, ha spiegato il vice commissario di polizia, Denis Clifford, e gli agenti stanno cercando di ottenerne il rilascio. Il dramma e’ iniziato poco dopo le 9 di mattina, quando l’uomo, che sembra avere una cinquantina d’anni, e’ entrato insieme alla ragazzina, di 10 o 11 anni, nell’edificio. Alla reception lo hanno bloccato e lui ha chiesto di parlare con qualcuno; ma quando gli hanno risposto che non c’era nessuno con quel nome, il folle ha cominciato a inveire e ha scagliato un libro contro la donna al banco. “Ha detto ‘Chiamate il procuratore generale, ho una bomba nel mio zaino’, ha raccontato la receptionist”. Quando la polizia e’ arrivata, lo squilibrato si era gia’ barricato all’interno: piu’ tardi e’ apparso da una finestra al terzo piano dell’edificio, a torso nudo e con indosso una parrucca d’avvocato: ha mostrato alle persone all’esterno i pollici rivolti verso l’alto, si e’ tolto la parrucca e poi, sputando su di essa, ha rivolto il pollice verso. Alcune ore piu’ tardi ha rotto una finestra con una bottiglia e ha urlato alla polizia: “Non mi importa se muoio”. Nessun segno invece della piccola. Cinque ore dopo l’inizio dell’assedio, si sono visti entrare agenti nell’edificio: L’incidente avviene due settimane dopo uno molto simile, in cui un folle era penetrato in una villa tenendo in ostaggio per ore un’adolescente pretendendo un riscatto. In quel caso, il dramma fini’ con il rilascio della ragazza e senza spargimento di sangue.