E’ accusato di traffico di armi il collaboratore del Time e giornalista libano-palestinese Rami Aysha, sequestrato il 30 agosto nella periferia sud di Beirut da uomini armati di Hezbollah e poi consegnato alla polizia militare. Lo si apprende stamani dal quotidiano libanese an Nahar che cita un comunicato della procura militare di Beirut.
Aysha è da qualche giorno in carcere nella prigione di Qubbe, a Tripoli, rinchiuso in una cella con circa 60 criminali comuni, fa sapere il suo avvocato citato dal sito online della rivista americana, che ha denunciato il maltrattamento e il fermo fino a ieri ingiustificato del suo collaboratore. Secondo al Manar, la tv del movimento sciita libanese, al momento del sequestro Aysha si trovava in un’auto assieme a un sottufficiale dell’esercito libanese e a un altro giovane identificato come il cugino del militare. Secondo il Time, Aysha stava conducendo un’inchiesta nella tradizionale roccaforte di Hezbollah, che accusa invece i tre uomini di “contrabbandare armi in Siria”.