Angela Merkel, vestita per l’occasione in nero e poco propensa al sorriso, ha dettato la linea. Nicolas Sarkozy le e’ andato dietro. La coppia franco-tedesca ha lanciato oggi a Parigi, con grande determinazione, la proposta di un nuovo trattato europeo, una sorta di ‘superMaastricht’ con regole piu’ severe e coercitive di quelle attuali, in particolare per i bilanci degli stati.
Mentre filtrano indiscrezioni su una imminente decisione di Standard and Poor’s di ‘declassare’ Parigi e Berlino, privandole dell’ambita Tripla A, la cancelliera ha concesso ben poco alla controparte francese, se non l’onore della scena (l’Eliseo) e qualche dettaglio: soprattutto i mancati superpoteri alla Corte di Giustizia Ue, che potra’ solo controllare che la regola d’oro rafforzata (inserimento nelle Costituzioni dei paesi membri dell’obbligo di equilibrio dei conti pubblici) sia conforme ai nuovi trattati, mentre non potra’ spingersi ad ”annullare i bilanci nazionali”, come nel disegno federalista tedesco. Per il resto, ce n’e’ abbastanza da alimentare le pulsioni ‘germanofobiche’ degli avversari di Sarkozy alle presidenziali, con socialisti ed estrema destra che non esiteranno a cavalcare la ”resa” ai tedeschi. Ennesimo incontro definito ”cruciale”, ore decisive, sherpa sfiancati dal lavoro: alla fine presidente e cancelliera sono usciti ed hanno esposto il loro piano di revisione dei trattati, con sanzioni automatiche per chi non controllera’ i deficit. ”Tappe forzate”, ha annunciato Sarkozy: mercoledi’ sara’ consegnata una lettera a firma Parigi-Berlino al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che giovedi’ sera la trasmettera’ ai 27 riuniti per il Consiglio europeo. E’ il ‘piano A’, quello che Sarkozy e Merkel preferiscono, quello che pero’ Bruxelles ritiene l’unico praticabile. Il ‘piano B’, al quale i due leader si sono detti ”assolutamente pronti”, prevede invece un passaggio ristretto ma piu’ veloce verso il superMaastricht: lo approverebbero soltanto i 17 dell’eurozona, quelli oggi piu’ interessati alle nuove regole, con la possibile adesione di altri ”volontari”. Venerdi’, il premier Gb David Cameron, in visita a Parigi, aveva detto dopo un incontro con Sarkozy che Londra non vede la necessita’ di cambiare i trattati. Ma che se cio’ avvenisse, lui sarebbe il garante di ”vantaggi” per la Gran Bretagna. Proprio in funzione dell’incognita britannica, Sarkozy e Merkel hanno pensato all’alternativa di cambiare le regole nella zona euro, con l’ipotesi di ”volontari”, ma la strada – stando a fonti Ue – e’ tutt’altro che spianata. Il duo ‘Merkozy’ vuole poi procedere ”rapidissimamente” con la rivoluzione dei trattati: venerdi’ il via libera di Bruxelles, conclusione dei trattati entro marzo, ratifica dopo le presidenziali e le legislative francesi (aprile e giugno 2012). Una corsa contro il tempo per ”riportare la fiducia nell’euro e nella zona euro”, ha martellato piu’ volte Sarkozy. C’e’ quindi la decisione dei due partner principali, manca pero’ ancora tutto il resto: non si sa come reagiranno gli altri, se sara’ effettivamente possibile procedere a 17 e, da un punto di vista tecnico, chi avra’ realmente il potere di controllo e di eventuale bocciatura dei bilanci nazionali che non convergono con la regola d’oro. Insomma, fra i due paesi che aspirano a trainare tutti gli altri fuori dalla crisi, c’e’ ”accordo completo”, giura Sarkozy, atteso con la Merkel alla prova dei fatti. I due si sono scaldati quando e’ stata loro posta l’inevitabile domanda sulla ”germanofobia” crescente in Francia: la cancelliera ha confinato questi sentimenti in coloro che ”non conoscono” la natura dei rapporti reali fra Parigi e Berlino. Sarkozy si e’ calato nel suo ruolo preferito, accusando i socialisti di fare ”quello che mai la sinistra in passato aveva fatto”, sabotare l’amicizia franco-tedesca, ”l’eredita’ piu’ importante che ci hanno lasciato i nostri padri”. L’accordo sulla ‘superMaastricht’ ”e’ naturalmente aperto agli altri”, ha concesso la Merkel, mentre dall’Italia il premier, Mario Monti, si e’ ”ripromesso” di avere ”un ruolo nel dibattito” sui trattati e di puntare il piu’ possibile sul ”metodo comunitario”: penso che la ”cooperazione stretta franco-tedesca sia condizione necessaria” per i progressi nell’integrazione europea ma, ha avvertito, “non sufficiente”. E mentre l’Europa si prepara al cruciale Consiglio Europeo di venerdi’, gli Usa inviano una ‘missione euro’ con il vicepresidente Biden oggi in Grecia ed il responsabile del Tesoro Geithner in un tour che lo vedra’ incontrare Monti, Sarkozy, Draghi ed il ministro delle finanze tedesco Schaeuble.