A Citta’ del Messico una violenta esplosione nella torre ‘B2’ dove ha sede il quartier generale del colosso petrolifero locale ‘Pemex’, ha causato almeno 25 morti. Ancora non sono chiare le cause della tragedia, ma si ipotizza un problema di riscaldamento del sistema elettrico del complesso o anche una fuga di gas.

La sede di Petroleos Mexicanos (Pemex), costituita da un grattacielo alto 214 m. e vari edifici annessi, si trova nel quartiere di Anzures, a ovest della capitale messicana, dove al momento dell’incidente c’erano centina di dipendenti. Il bilancio delle vittime (oltre a un centinaio di feriti) e’ stato fornito dal governo in una conferenza stampa tenuta nella stessa sede del colosso petrolifero pubblico, il primo fornitore di entrate dello Stato messicano. Quasi sei ore dopo l’esplosione il presidente messicano, Pena Nieto, ha annunciato su Twitter il salvataggio di una persona intrappolata tra le macerie del primo piano. Nel complesso lavorano giornalmente 10mila persone. Le squadre di soccorso, aiutate da cani addestrati, sono in frenetica ricerca di eventuali sopravvissuti intrappolati all’interno del grattacielo (inizialmente il governo aveva parlato di una trentina di persone ancora dentro, poi si e’ corretto dicendo di non avere informazioni al riguardo). La polizia ha circondato l’edificio, alto piu’ di 50 piani e gravemente danneggiato al pianterreno e al mezzanino. Tra l’altro, proprio mentre avvenivano i lavori di soccorso a un certo punto e’ crollata una parte danneggiata e i soccorritori hanno dovuto interrompere brevemente il loro lavoro. L’esplosione e’ avvenuta alle 15:40, poco prima che molti lavoratori finissero il turno. La societa’ ha comunque gia’ annunciato che le sue attivita’ non saranno compromesse dall’incidente e gia’ oggi riprenderanno. La tragedia e’ avvenuta nel pieno di un acceso dibattito in Messico sul futuro della Pemez, colosso colpito da un sostanziale calo di produzione e una serie di incidenti (l’ultimo, l’esplosione di un’importante gasdotto, a settembre, costo’ la vita a 30 persone). L’accaduto e’ destinato a infuocare ancora di piu’ il dibattito al Congresso anche perche’ il presidente Pena Nieto si e’ impegnato a presentare un piano di riforma aprendo il colosso statale agli investimenti privati.

 

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