Granate, lacrimogeni, spari in aria dalla polizia e ancora vittime: la Nigeria vive il secondo giorno di sciopero generale contro il caro-benzina, dopo il taglio delle sovvenzioni statali, in un onnipresente clima di paura. Da ieri sono almeno decine le persone uccise in scontri, di cui cinque solo oggi in un attacco a una moschea nel sud, primo assalto a un luogo di culto musulmano dopo le stragi nelle chiese.

Altre sei vittime nel nord est, mentre i rifugiati sarebbero circa 10mila.

 

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