I responsabili del governo greco-cipriota, ed in particolare il presidente comunista Dimitris Christofias, stanno per essere di nuovo sommersi da un’ondata di critiche e di accuse di “dilettantismo” politico. Si e’ appreso infatti a Nicosia che un cargo russo con a bordo 60 tonnellate di armi destinate alla Siria – e quindi sotto embargo internazionale e Ue – che era stato bloccato e poi rilasciato tre giorni fa dalle autorita’ dell’isola e’ effettivamente attraccato con il suo carico nel porto siriano di Tartus.

Lo riferiscono stamani i media greco-ciprioti citando Selcuk Unal, un portavoce del ministero degli Esteri turco. Se la notizia sara’ confermata, come rilevano stamani i media greco-ciprioti, cio’ sara’ “umiliante” per il governo di Nicosia il quale aveva deciso di far ripartire il mercantile da Cipro dopo aver assicurato l’opinione pubblica locale – ma soprattutto i partner europei – che il capitano della nave “aveva promesso che avrebbe cambiato rotta e invece di dirigersi in Siria sarebbe andato nella vicina Turchia”. La ridicola giustificazione del governo di Nicosia si e’ gia’ attirata gli strali dell’opposizione e la decisione di consentire alla nave di ripartire e’ stata bollata come “ingenua e stupida” dal deputato Ionas Nicolau del partito Adunata Democratica (Disy, centro-destra) secondo cui il governo “ancora una volta ha dimostrato il proprio dilettantismo” nel gestire i problemi del Paese nei confronti degli obblighi derivanti dalla sua appartenza all’Unione Europea. Il mercantile – denominato “Chariot” – batte bandiera di Saint Vincent ma e’ di proprieta’ di un armatore russo di base a San Pietroburgo dal cui porto era salpato. Secondo quanto riferito dai media greco-ciprioti, la vicenda e’ adesso all’esame degli esperti Ue di sanzioni dai quali si attende in giornata un commento. La vicenda e’ particolarmente imbarazzante per la Repubblica di Cipro che nella seconda meta’ di quest’anno assumera’ la presidenza di turno dell’Ue.

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