L’inviata giapponese Mika Yamamoto e’ morta a seguito di uno sconto armato ad Aleppo, nord della Siria, tra ribelli e forze fedeli al governo di Bashar al Assad. Lo riporta l’agenzia Kyodo, citando la conferma ufficiale del ministero degli Esteri giapponese. Yamamoto, 45 anni, lavorava
– riferiscono i media locali – per The Japan Press, agenzia di stampa attiva in documentari e notizie per Tv e magazine specializzata soprattutto su Medio Oriente, Asia sud-occidentale, e vantava, in base al profilo disponibile su internet, esperienze di inviata in Afghanistan e Iraq durante la guerra del Golfo.
L’Osservatorio ha riferito di aver perso le tracce anche di altri tre giornalisti, una libanese, un reporter arabo di nazionalità non precisata che lavora per un media americano e un turco. La rete televisiva in lingua araba Al-Hurra, con sede a Washington, ha confermato di aver perso i contatti con due suoi corrispondenti da Aleppo. Mika Yamamoto è la quarta giornalista straniera uccisa nelle violenze in Siria dal marzo 2011, dopo Gilles Jacquier, di France 2, ucciso a Homs l’11 gennaio, l’americana Marie Colvin, del Sunday Times e il fotogrago francese Rémi Ochlik, uciisi a Homs il 22 febbraio. Un numero imprecisato di giornalisti siriani o “cittadini-reporter” sono rimasti uccisi in questi 17 mesi di rivolta in Siria.