All’indomani della strage di bambini a Newtown, la pacifica cittadina nel New England alle porte di New York fa i conti con l’orrore del massacro di 20 piccoli alunni e sei adulti, la seconda strage piu’ grave mai avvenute nella storia degli Stati Uniti.
Il killer, Adam Lanza, un 20enne con problemi psichici ma senza precedenti penali, ha scelto le sue vittime, tutte tra i 5 e i 10 anni, in due classi, ha sparato con brutale precisione, poi si e’ ucciso. Una 28esima vittima, ritrovata morta in una casa di Newtown, era la madre che lavorava nella scuola e proprietaria delle armi usate dal giovane. E mentre si riapre in Usa il dibattito sulle armi ed in attesa che vengano resi noti, probabilmente in giornata, i nomi delle vittime, emergono le prime storie di eroismo. Il custode della scuola, quando si sono cominciati a sentire i primi spari, e’ corso fuori nei corridoi per avvertire le maestre di chiudere a chiave i ragazzini nelle aule. I bibliotecari hanno capito che c’era un uomo armato nella scuola dall’interfono che qualcuno aveva attivato (o forse la sparatoria e’ iniziata mentre venivano fatti gli annunci mattutini e dunque tutti hanno potuto udire gli spari): hanno allora chiuso alcuni studenti in un ripostiglio e lo hanno barricato con le cassettiere; e non volevano aprire la porta neppure quando, a strage avvenuta, e’ arrivata la polizia. E poi la preside, Dawn Hochsprung, una 47enne descritta come un’educatrice appassionata e dedita, che nessuno si stupisce abbia potuto dare la sua vita per cercare di salvare i suoi alunni: quando sono cominciati gli spari stava uscendo da una riunione con la psicologa: ha avvisato alcuni colleghi che erano alle sue spalle e si e’ trovata sulla linea del fuoco del killer; l’ultima cosa che ha fatto e’ stato girarsi e urlare di chiudere la porta, poi si e’ posta dinanzi al giovane che le ha sparato.Il killer ha sparato a bruciapelo e a distanza ravvicinata: il risultato e’ che 18 bambini sono morti all’istante, solo due sono deceduti in ospedale per le ferite riportate. Pochi ancora gli indizi sul movente della strage; la polizia ha lavorato per tutta la notte per identificato le vittime e le autorita’ hanno fatto sapere che dovrebbero diffondere i nomi entro la giornata di sabato. Teatro della strage, Newtown, un idillico e pacifico centro abitato del Connecticut dove c’era stato un solo omicidio negli ultimi dieci anni, abitato soprattutto da pendolari che lavorano nella vicina Manhattan. Il killer e’ un 20enne, descritto come intelligente, timido e talvolta vittima di prese n giro; il giovane era affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che si lega alla fobia sociale e a una personalita’ schizoide. Adam non era apparso neppure nella foto di classe di fine corso, nel 2010, perche’ si imbarazzava davanti all’obiettivo. Il giovane non aveva mai dato segni esteriori che i suoi problemi potessero degenerare; ma il suo disagio era stato probabilmente aggravato dal divorzio, nel 2008, dei genitori: lui era rimasto a vivere con la madre, Nancy. Insegnante nella scuola di Newtown, egli ultimi tempi la donna aveva abbandonato l’insegnamento proprio per occuparsi del figlio; pare, pero’, che proprio la passione per le armi della donna (ne collezionava diverse e amava portare a sparare i figli) sia stata fatale: il fucile d’assalto Bushmaster, la pistola semiautomatica Glock e l’altra pistola Sig Sauer usate per la strage erano state acquistate e regolarmente denunciate da lei.La polizia inizialmente ha confuso il killer con il fratello, Ryan di quattro anni piu’ grandi, perche’ l’omicida aveva in tasca la sua carta d’identita’. In stato di fermo, il fratello maggiore e’ stato a lungo interrogato, e con lui anche il padre. Lanza ha sparato alla madre, Nancy, e poi ha guidato l’auto verso la scuola, armato fino ai denti, lasciando il veicolo nella parte posteriore dell’edificio. E’ potuto entrare perche’ il sistema di sicurezza della scuola, che chiudeva automaticamente le porte, innescando un sistema video di controllo degli ingressi, cominciava proprio alle 09:30. Appena sono cominciati gli spari, il custode ha cominciato a correre per i corridoi avvertendo del pericolo e qualcuno ha attivato l’interfono proprio per far rendere tutti conto di quel che stava accadendo. I maestri hanno chiuso a chiave le aule, spento le luci, chiuso le persiane; alcuni hanno ordinato ai bambini di nascondersi negli angoli o negli armadi mentre nelle scuole risuonavano gli spari. Nessuno ha spiegato ai bambini cosa stesse succedendo. Quando e’ arrivata la polizia, e’ stato detto ai ragazzini di uscire con gli occhi chiusi: alcuni piangevano, altri gridavano spaventati, ma camminavano tutti in fila indiana, uno dietro l’altro con le mani poggiate sulle spalle di quello che era davanti. Oggi Newtown, una cittadina da cartolina nel New England, si risveglia nel dolore: nella sola serata di venerdi’ gli abitanti hanno partecipato a quattro diversi servizi religiosi; in uno e’ stata letta una lettera inviata da papa Benedetto XVI. Intanto da New York City e’ arrivato un obitorio portatile perche’ quello cittadino non e’ grande abbastanza.