Un americano di origine thailandese e’ stato condannato oggi a Bangkok a due anni e mezzo di reclusione in base alla legge di lesa maesta’, con l’accusa di aver tradotto e diffuso su Internet alcuni passi di ”The king never smiles”, una biografia di re Bhumibol messa al bando in Thailandia poiche’ ritenuta offensiva verso la famiglia reale. Joe Gordon, 55 anni, ha ricevuto una pena di cinque anni, poi dimezzata dai giudici della Corte criminale di Bangkok tenendo conto dell’ammissione di colpevolezza dell’imputato, rilasciata dopo che per otto volte la sua richiesta di rilascio su cauzione era stata respinta.

L’uomo – presente in aula con una tuta carceraria e le catene alle caviglie – era stato arrestato in maggio nella sua residenza nel nord-est della Thailandia, dove era ritornato dopo alcuni decenni trascorsi negli Stati Uniti. Con il re Bhumibol (84 anni appena compiuti) in ospedale dal 2009 vittima di un progressivo indebolimento fisico, negli ultimi anni la Thailandia ha visto un’impennata delle condanne per lesa maesta’; due settimane fa, un uomo di 61 anni malato di cancro era stato punito con 20 anni di reclusione per aver spedito quattro sms critici nei confronti della regina. Il crescente ricorso al provvedimento – considerato dagli analisti uno specchio dei timori dell’establishment di fronte alle divisioni politiche nel Paese – e’ stato aspramente criticato dalle organizzazioni per i diritti umani. Il nuovo governo di Yingluck Shinawatra, sorella dell’ex premier Thaksin che l’elite monarchico-nazionalista accusa di albergare simpatie repubblicane, non sembra pero’ intenzionato a toccare la questione, forse per non fornire un pretesto di intervento alle influenti forze armate.

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