Violenti scontri tra polizia kosovara e ultra-nazionalisti albanesi sono scoppiati a Podujevo, nel nord del Paese, presso il valico di Merdare al confine con la Serbia, dove mezzo migliaio di manifestanti, appartenenti al partito di opposizione Auto-Determinazione, hanno cercato di bloccare il traffico stradale per impedire l’afflusso dei prodotti d’importazione serbi: dapprima gli agenti hanno formato cordoni di sicurezza per cercare d’impedire alla folla di occupare la carreggiata, a 6 chilometri dalla frontiera.
Poi, vista l’inefficacia della manovra, hanno fatto ricorso a lacrimogeni, idranti, gas urticanti e manganelli. I dimostranti, che sventolavano bandiere dell’Albania, hanno reagito con una fitta sassaiola, cantando in corso “Uck!”: acronimo dell’Esercito di Liberazione del Kosovo che fra il 1998 e il ’99 combatte’ contro le truppe di Belgrado. Era presente anche il leader di Auto-Determinazione, Albin Kurti, che ha arringato i sostenitori proclamando: “La Serbia e’ un Paese nemico del Kosovo, ecco perche’ il nostro motto e’ ‘La Serbia non passera’!'”. Ci sono stati diversi feriti dall’una e dall’altra parte. Decine le persone arrestate. Nessun intervento invece da parte dei ‘caschi blu’ della Kfor, la forza d’interposizione guidata dalla Nato, ne’ dei poliziotti dell’Eulex, la missione dell’Unione Europea incaricata di contribuire alla creazione dello stato di diritto nell’ex regione serba a maggioranza albanese. Una protesta analoga e’ stata inscenata anche al varco di Konculj, una ventina di chilometri piu’ a ovest, ma non sembra si siano verificati incidenti. Chiusi inoltre i valichi di confine con l’Albania, da dove avevano tentato di entrare in Kosovo numerosi pullman carichi di attivisti intenzionati a unirsi alle manifestazioni, condannate con fermezza tanto dal governo di Pristina quanto dalla comunita’ internazionale.