Julian Assange, il fondatore di Wikileaks che e’ cittadino australiano, accusa il governo di Canberra di averlo abbandonato. Intervistato telefonicamente dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra dove e’ rifugiato da tre giorni, in attesa che il governo di Quito valuti la sua richiesta di asilo, Assange ha detto ad una radio australiana che l’attorney general Nicola Roxon ha rifiutato di rispondere ad “ogni ragionevole richiesta” avanzata dai suoi legali di essere in qualche modo coinvolto in processo all’estero contro un cittadino australiano.
Definendo questo comportamento “una vera e propria dichiarazione di abbandono”, Assange ha affermato che questo dipende dalle “posizioni assunte dall’ambasciatore americano in Australia, dal premier Gillard e dal ministro degli Esteri”, facendo riferimento alla tesi della sua difesa che le accuse mosse contro i lui in Svezia, dove dovra’ rispondere di violenza sessuale, sono un complotto ordito per colpire e mettere a tacere Wikileaks. Sul perche’ abbia richiesto asilo all’Ecuador, Assange ha spiegato di aver trovato presso il governo ecuadoriano “maggiore comprensione verso la mia battaglia e la battaglia della mia organizzazione con gli Usa”. Il governo australiano ha sostenuto di aver fornito l’assistenza consolare ad Assange che invece afferma di non aver incontrato nessun diplomatico del suo paese dal dicembre 2010.