NAPOLI – Gli ambientalisti fanno muro contro il condono edilizio proposto da Silvio Berlusconi. In testa al movimento di opposizione, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che dice ”sarebbe una scelta sciagurata”; Legambiente e Wwf prospettano una ”strage del territorio” e ”un danno per il Paese e per l’economia sana”.

Il condono edilizio, spiega Clini, ”e’ un danno generale per la societa’, significa consentire la continuita’ di attivita’ produttive o di insediamenti residenziali in aree nelle quali non era autorizzata la costruzione”, perche’ gran parte ”sono a rischio idrogeologico. Le aree condonate sono sovente le stesse in cui le alluvioni provocano i danni maggiori”. Per Legambiente ”i condoni e gli annunci dei condoni degli ultimi anni sono responsabili della devastazione del Belpaese, dei morti per i crolli degli edifici, delle vittime degli alluvioni, dell’enorme guadagno incassato da ecomafiosi e furbetti a totale danno della comunita”’.

Silvio Berlusconi, osserva il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ”pur di racimolare i voti, offre un patto ai delinquenti e a chi costruisce illegalmente mettendo a rischio anche chi invece le leggi e’ abituato a rispettarle. Non c’e’ altro motivo”. Il condono non solo ”e’ un grave danno per l’economia sana del Paese, per il turismo e il paesaggio, per l’edilizia legale: ogni condono si e’ infatti rivelato anche una grave perdita economica per le casse pubbliche”. In un rapporto sugli ultimi 11 anni realizzato su 72 comuni capoluoghi, Legambiente ha messo in evidenza che le domande di condono edilizio sono state 2.051.993. A fronte di un totale di quasi 47.000 ordinanze di abbattimento emesse ne sono state eseguite poco meno di 5.000 (10,6%). In testa con il maggior numero di ordinanze Napoli (16.837 e solo 710 esecuzioni).

Il WWf Italia definisce quella di Berlusconi ”una provocazione contro il paese” perche’ il Cavaliere ”e’ il padre di due condoni edilizi su tre oltre che di una sanatoria paesaggistica e ha responsabilita’ importanti e ben definite che si sono trasformate in veri e propri sfregi del Paese”. Dopo ‘il condono di ‘necessita”, ricorda il Wwf, pur non condivisibile sotto il profilo giuridico, del 1985, ”l’abusivismo e’ stato legato a operazioni speculative o a realizzazione di opere in aree vincolate” e ancora oggi sono centinaia di migliaia le pratiche ancora aperte sui condoni edilizi precedenti”.

 

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