Il direttore dell’Accademia di Belle Arti, Giuseppe Gaeta, chiederà di essere ascoltato in Procura. Vuole chiarire la posizione tenuta dall’istituto che guida in merito alla vicenda del docente denunciato per molestie da una allieva, con la quale aveva intrattenuto una breve relazione sentimentale. Gaeta lo scorso ottobre, quando ancora non era stata formalizzata alcuna denuncia, ascoltò le lamentele che accusavano il professore della ragazza, accompagnata nel suo ufficio dai rappresentanti della Consulta degli studenti, ed emise un richiamo formale nei confronti del docente, chiedendogli di avere un atteggiamento più adeguato e di evitare comunicazioni improprie con gli allievi. Sulla vicenda indagano la pm Cristina Curatoli con il procuratore aggiunto Raffaello Falcone. Al pubblico ministero gli avvocati del docente denunciato dalla giovane di 20 anni, gli avvocati Maurizio Sica e Lucilla Longone, hanno depositato una richiesta di interrogatorio del loro assistito accompagnata da «tutte le comunicazioni della coppia durante la relazione ».

Ovvero due mesi di messaggi e chat fra il professore e la studentessa. Gaeta, invece, vuole parlare con i magistrati di quell’incontro con la ventenne, convocata dopo che la Consulta segnalò il caso, e di come subito l’Accademia ha emanato un provvedimento formale. L’obiettivo dei vertici dell’Accademia, in attesa di come si evolveranno le indagini, è quello di cercare di riportare un clima di serenità all’interno di una delle eccellenze della città. La vicenda è scoppiata a dicembre per la protesta delle attiviste del Collettivo “ Non Una di meno” che hanno organizzato una manifestazione all’interno dell’istituto con distribuzione di volantini di denuncia. E in occasione delle iniziative legate all’ 8 marzo, il Collettivo annuncia, tra l’altro, per lunedì 9 marzo, un corteo che partirà alle 10.30 da piazza Dante per “attraversare” le università. “Liberiamo gli spazi della formazione dal sessismo e dalla violenza patriarcale. Appuntamento a piazza Dante da dove partiremo in un serpentone femminista che attraverserà le università”, scrive “ Non Una di Meno” sulla sua pagina Facebook.

Anche gli studenti dell’Accademia si stanno organizzando per far emergere eventuali situazioni spiacevoli. La Consulta ha pubblicato sulla sua pagina Instagram un vademecum in pillole su come comportarsi in caso di molestie o abusi. Il cosiddetto “ Regolamento in pillole” inizia con un consiglio: “Riconoscere un abuso di potere o una molestia di qualsiasi tipo, non è sempre semplice, se temi si esserne vittima contattaci”. L’obiettivo della Consulta è quello di spingere gli studenti a denunciare comportamenti impropri, molestie e abusi. Tra l’altro, ricorda la Consulta, “ gli esami devono essere svolti a porte aperte”. A proposito di esami si terranno la prossima settimana quelli che avrebbe dovuto svolgere il professore denunciato dall’allieva. A tenerli ci sarà una commissione di tre docenti.

 

 

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