Secondo una recente ricerca, condotta dall’Istituto Pascale di Napoli, si sarebbero verificati un incremento delle morti per malattie oncologiche nelle provincie di Napoli e Caserta causate dai fattori ambientali. Sono più di venti anni che denunciamo – dichiara Alessandro Gatto, Presidente del WWF Campania – che il disastro ambientale delle aree geografiche prese in esame dalla ricerca scientifica dell’Istituto Pascale di Napoli avrebbe più o meno portato a questo tipo di pericolo.

L’attuale ricerca parla del 47% fra gli uomini e del 40% tra le donne per la provincia di Napoli, incrementi che sono stati rispettivamente del 28,4% e del 32,7% anche in provincia di Caserta. Nel resto d’Italia, invece, negli stessi ultimi venti anni, i tassi sono viceversa rimasti tendenzialmente stabili e al Nord sono addirittura diminuiti. Secondo la ricerca, sarebbero fattori ambientali a creare problemi; in particolare l’eccesso di mortalità si verifica in “una quindicina di comuni a sud di Caserta e a nord di Napoli, quasi sempre confinanti tra loro. Più altri due che sono attraversati dal fiume Volturno e dal fiume Sarno”. Ricordo – continua Alessandro Gatto – le battaglie del 1998 affinchè si inserisse l’area geografica dell’agro aversano e del litorale domizio-flegreo nell’elenco delle aree più inquinate d’Italia nella legge n° 426 del 1998. Sembrava che avessimo ottenuto un eccellente risultato, in quanto quelle aree avrebbero dovuto essere bonificate immediatamente. E invece niente. Sono passati diversi anni da quella legge e il territorio ha subito altri attacchi ambientali: dalle “ecoballe” di Taverna del re ai continui incenerimenti di rifiuti prorio in queste zone colpite dal disastro ambientale, tanto da far definire queste zone “la terra dei fuochi”. Questi fuochi ovviamente sono maledetti in quanto sprigionano migliaia di sostanze pericolose e molte delle quali cancerogene. Il WWF auspica ancora una volta che il Governo Nazionale e Regionale procedano immediatamente alle operazioni di bonifica ambientale e ad aumentare i controlli ambientali per evitare che il disastro diventi sempre più grave.

 

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