Sul grande business dello champagne contraffatto sono attualmente in corso due inchieste, nelle Procure di Napoli e Nola. La prima è condotta dai militari della Guardia di Finanza, la seconda dalla Polizia di Stato. E il giro d’affari è molto consistente. Per gli artefici di questo tipo di attività, il periodo delle feste natalizie è il più proficuo. Anche se la macchina criminale che c’è dietro è molto complessa ed inizia a muoversi già nell’arco estivo, quando iniziano le commesse per decine di migliaia di bottiglie che devono riprodurre fedelmente le caratteristiche specifiche (tappo, anello, collo, spalla, corpo e infine base); poi ci sono le tipografie, specializzate nella contraffazione della stampa con cliché che quasi sempre risultano identici agli originali, in modo da non ingenerare alcun sospetto negli acquirenti. Per ultimo, entrano in gioco i fornitori di vini (bianchi o anche rosé) che dovrebbero avere la caratteristica organolettica di effervescenza, ma che in realtà sono semplicemente frizzanti. Una volta che si ha disponibilità di tutti gli elementi, il gioco è fatto: gli alcolici di bassa qualità si trasformano istantaneamente in prestigiose bottiglie di costosissimi champagne dei marchi internazionali più conosciuti.

L’ultima operazione in tal senso risale a non molti giorni fa, quando i poliziotti del commissariato Poggioreale hanno scoperto migliaia di bottiglie di alcolici e champagne contraffatte. Durante un servizio di controllo del territorio gli agenti hanno intercettato in via Botteghelle un uomo a bordo di un’auto nella quale c’erano 15 cartoni di champagne con il marchio Moët & Chandon falsificato. Alle domande degli investigatori, che chiedevano conto della provenienza, della destinazione e soprattutto del perché in quel bagagliaio vi fosse tanto vino di pessima qualità spacciato per champagne, l’uomo non ha saputo fornire spiegazioni. A quel punto i controlli sono stati estesi anche presso il domicilio del fermato: e in casa gli investigatori hanno trovato 1049 bottiglie tra alcol puro, grappa e liquori vari, 984 bottiglie contraffatte di champagne di aziende prestigiose, 1000 etichette con il contrassegno dello Stato e numero seriale, oltre 8000 etichette adesive di noti marchi, tappi in alluminio e cartoni per il confezionamento, tutto materiale rigorosamente falso. L’uomo, un 38enne già noto alla giustizia, è stato denunciato per contraffazione, alterazione e uso di marchi o segni distintivi e introduzione nello stato di prodotti con segni falsi. Recenti indagini sono riuscite anche a tracciare le rotte di destinazione dei falsi vini e champagne di pregio: le nazioni dell’Est Europa (soprattutto Romania, Bulgaria e Polonia), ma anche alcuni Paesi arabi.

 

 

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