Un affiliato a un clan del napoletano ha tentato di imporre il ‘pizzo’ a imprenditore turistico, ma e’ stato sottoposto a un provvedimento di fermo in chiesa durante un funerale, dopo che gli e’ stata trovata una semiautomatica nella cintola dei pantaloni.

Per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e per detenzione e porto illegale d’arma da fuoco clandestina i carabinieri a Pozzuoli hanno arrestato Diego Scognamiglio, 31 anni, gia’ noto alle forze dell’ordine. Scognamiglio, ritenuto affiliato al clan Longobardi-Beneduce, dicono le indagini, nel mese in corso si era recato piu’ volte in un complesso turistico e aveva intimato al titolare, un 45enne del luogo, di consegnare una somma di denaro, ancora non precisata, agli “amici di Pozzuoli”. La vittima pero’ si e’ rivolta ai militari dell’Arma che hanno messo in moto un piano di ricerca, esteso anche nei comuni limitrofi, individuando Scognamiglio in chiesa del rione Toiano per assistere a un funerale. Bloccato durante la cerimonia, l’uomo e’ stato portato all’esterno del luogo di culto ed e’ stato sottoposto a perquisizione personale, venendo trovato in possesso di una pistola semiautomatica calibro 9 con matricola abrasa e 4 cartucce nel caricatore.

 

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