Un congresso combattuto quello del Coisp Napoli che vede le dimissione anzi tempo di buona parte della segreteria provinciale e regionale e di diversi consiglieri dei direttivi provinciale, regionale e nazionale. “Dimissioni che arrivano dopo 23 anni di impegno sindacale all’interno del Coisp” dichiara Giulio Catuogno. Giulio Catuogno saluta il Coisp dopo ben 18 anni di attività a Napoli dove ha ricoperto le funzioni di segretario provinciale, aggiunto e generale. Ma cosa è successo nel Coisp a Napoli? Mancanza di democrazia interna. Così lamentano i dirigenti che si dimettono: non rispetto delle regole statuarie su cui si fonda l’organizzazione sindacale. Un leit motiv che spesso accompagna altri congressi, la storia sindacale è infatti costellata di conflittualità interne, scossoni che spesso mutano le sorti delle organizzazioni, tali eventi hanno una ricaduta sempre importante. “In oltre vent’anni di appartenenza all’organizzazione sindacale Coisp sono stato sempre corretto” Sottolinea Catuogno “ho sempre ritenuto fondamentale operare in modo democratico senza dover per forza ricorrere all’imposizione data dai numeri delle deleghe ma utilizzando strumenti ben più pacifici e meno lesivi come sono quelli offerti dalla dialettica. Ad ora invece nel Coisp sembra che la democrazia, quella vera, sia stata accantonata, probabilmente momentaneamente, per dare invece maggior peso agli equilibri interni che in una organizzazione sindacale ancora fondamentalmente giovane diventano lesivi. “ La scelta di Catuogno e degli altri dirigenti COISP sembra essere dettata dalle imposizioni della Segreteria Nazionale, i dirigenti partenopei lamentano infatti che “la segreteria nazionale poco conosce le questioni territoriali” “A Napoli pare ci fosse necessità di volti nuovi, così mi è stato fatto capire in modo nemmeno troppo velato dalla dirigenza nazionale, e nonostante la mia decisione sia stata massimamente sofferta purtroppo si è dovuta prendere, senza rancore, lascio una organizzazione che ho visto crescere, lascio colleghe e colleghi diventati negli anni persino buoni amici, lascio un progetto che ho contribuito fortemente a radicare, in una realtà difficile e sofferente come può essere quella della Polizia di Stato partenopea. Mi auguro per il Coisp un ottimo proseguimento e vera aria fresca e volti nuovi, probabilmente sono io quello che non vede tutto ciò ma se ne sono sicuri i dirigenti vorrà pur dire che questa è la strategia migliore il Coisp che uscirà fuori da questo congresso. ”

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