Sequestri per oltre 380 milioni di euro e confische per 137 milioni, nel 2011, che hanno portato a quota tre miliardi di euro il totale dei beni sottratti alla criminalita’ dal Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli dalla data della sua istituzione.

E’ quanto rende noto la Dia, attraverso una nota, nella quale spiccano anche l’esecuzione di 112 provvedimenti cautelari e il monitoraggio di 341 aziende. Un anno di lavoro, quello appena passato, che si completa con attivita’ di prevenzione, analisi, polizia giudiziaria, misure di prevenzione patrimoniali e controlli antiriciclaggio e sugli appalti. Sgominati importanti gruppi camorristici del Napoletano e del Casertano con l’arresto di affiliati e il sequestro dei patrimoni. Operazioni condotte sia attraverso l’utilizzo dei poteri conferiti direttore della Dia dalla normativa vigente sia su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli. Il 2011 e’ stato un anno durante il quale il centro operativo della Dia ha intensificato le indagini economiche-finanziarie finalizzate a richiedere ai Tribunali l’applicazione di misure di prevenzione a carattere personale e patrimoniale: sono piu’ di 380 milioni di euro di beni sequestrati e 137 milioni di euro di beni confiscati, portando a oltre tre miliardi di euro il totale dei beni sequestrati dalla data della sua istituzione. E’ proseguita, inoltre, l’attivita’ di controllo sugli appalti, che a seguito del Decreto Interministeriale del 14 marzo 2003 ha assegnato alla Dia un ruolo centrale nel sistema di monitoraggio degli Appalti Pubblici relativi alle ”Grandi Opere”, per la prevenzione e repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa: nel 2011 sono state sottoposte a monitoraggio 341 societa’, dato che ha permesso alle Prefetture della Campania, dell’Abruzzo e del Molise di adottare provvedimenti di interdizione per sospetta infiltrazione camorristica. ”In quest’ ambito – conclude una nota – il Centro Operativo di Napoli ha svolto un ruolo primario all’interno dei Gruppi Interforze istituiti presso le Prefetture che acquisiscono e scambiano dati ed informazioni relativi alla vigilanza sui cantieri e dispongono, su delega dei Prefetti, gli accessi nei cantieri stessi al fine di verificare la corrispondenza delle ditte vincitrici degli appalti pubblici con l’effettiva compagine che svolge le attivita’ presso i cantieri aperti”.

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