Il gip di Roma ha definito “generico” il capo di imputazione formulato dalla Procura di Roma nei confronti di Diego Armando Maradona e del suo difensore, l’avvocato Angelo Pisani, accusati di diffamazione per aver offeso, secondo l’accusa, la reputazione di Equitalia e dell’ex presidente Attilio Befera. Lo ha deciso oggi il gup Chiara Giammarco che ha disposto la restituzione degli atti al pm rinviando l’udienza al 13 maggio prossimo. Le dichiarazioni dell’ex campione del Napoli e dell’avvocato risalgono al maggio e giugno del 2012. Secondo il pm Nicola Maiorano, avrebbe detto “di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili, come accaduto ad altre persone”. Dichiarazioni che l’ex numero 10 partenopeo fece direttamente o tramite il suo difensore, l’avvocato Angelo Pisani, riferendosi a quel contenzioso fiscale che lo vede da anni in ‘guerra’ con l’erario per un presunto debito tributario pari a quasi 40 milioni di euro. “Alla luce di quanto dichiarato nelle sentenze dei giudici tributari – replica adesso l’avvocato Pisani – non sussiste assolutamente alcuna ipotesi di diffamazione. Anzi, l’unico soggetto danneggiato da oltre 25 anni risulta proprio Maradona poiche’ la violazione fiscale di cui il noto campione e’ accusato da tempo e’ stata addirittura gia’ pagata dalla societa’ Calcio Napoli, prima di avere ragione in Cassazione, con il condono. Quindi, lo Stato non puo’ duplicare alcun tributo ne’ incassare due volte somme tra l’altro non dovute. La difesa di Maradona – conclude il penalista – si attende da Equitalia un passo indietro alla luce di quanto dichiarato anche dai giudici tributari, il che dimostra come Maradona e il suo difensore non abbiano fatto altro che denunciare un fatto vero”

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