Antonio Poziello, vincitore delle primarie del Pd per la carica di sindaco di Giugliano , è stato rinviato a giudizio dal gup di Napoli Vittoria Foschini nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei corsi di formazione in Campania risalente al 2008. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 15 maggio dinanzi alla terza sezione penale del tribunale di Napoli. Lo si apprende dalla difesa dello stesso Poziello. Nei suoi confronti viene ipotizzata l’accusa di associazione a delinquere. Il rinvio a giudizio del vincitore delle primarie per la carica di sindaco di Giugliano, terzo comune della Campania, si aggiunge al caos che sta suscitando polemiche e divisioni nel Pd campano in vista delle prossime amministrative. Oggi si è dimesso il sindaco dem di Castellammare di Stabia, Nicola Cuomo, mentre resta tesa la situazione a Ercolano dopo le proteste della base contro la possibile sconfessione, da parte della segreteria nazionale, del candidato sindaco indicato dal territorio. All’epoca dei fatti Poziello ricopriva l’incarico di dirigente regionale. Lo scorso 6 novembre lo stesso gup aveva rinviato a giudizio, nell’ambito del medesimo procedimento, altre 31 persone tra imprenditori e dirigenti per associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato e di altri enti pubblici. La posizione di Poziello, come quella dell’assessore regionale dell’epoca Corrado Gabriele, furono stralciate per un difetto di notifica. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Graziella Arlomede, gli imputati avrebbero cercato di accedere a finanziamenti pubblici per oltre 200 milioni di euro, riuscendo a ottenerne effettivamente circa 20.

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