”Tensioni nei penitenziari minorili di Nisida e Airola per l’arroganza di alcuni detenuti maggiorenni, trasferiti recentemente da Istituti di pena per adulti”. La denuncia arriva dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, che sottolinea come le presenze detentive nei penitenziari per minori era, alla data del 30 novembre scorso, pari ad oltre 920 presenze. ”A fine novembre e i primi giorni di dicembre si sono verificate situazioni di tensione nelle due carceri per minorenni. Da quando sono stati assegnati detenuti adulti, per effetto di una recente legge, questi si comportano con il personale di Polizia e con alcuni minorenni ristretti con prepotenza e arroganza, caratterizzando negativamente la quotidianità penitenziaria. A Nisida, su una media di 50 detenuti, vi sono 30 maggiorenni mentre ad Airola i maggiorenni sono 20 su 40 presenti”, ha denunciato in una nota Donato Capece, segretario generale del Sappe Il Sindacato della Polizia Penitenziaria sottolinea che ”tra i reati a carico dei minori entrati negli istituti penali per minorenni vi sono prevalentemente quelli contro il patrimonio (furto, rapina, ricettazione), armi, stupefacenti e contro la persona (lesioni, omicidi volontari ed omicidi tentati)”. Per il Sappe è ”impensabile inserire detenuti di venticinque anni nei penitenziari minorili, come è previsto oggi dalla legge, perché è impensabile far convivere negli stessi ambienti carcerari adulti di venticinque anni con bambini di quattordici. Quel che ci vorrebbe è una complessiva riorganizzazione della giustizia minorile, che metta a capo dei Reparti negli Istituti e servizi della Giustizia Minorile i Funzionari Commissari del Corpo di Polizia penitenziaria”.


 

 

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