Un agente di Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto di nazionalità ghanese nel carcere di Poggioreale. La notizia dell’aggressione, avvenuta ieri, è stata diffusa dal Sappe, (Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria). Il detenuto, un 23enne recluso nel reparto detentivo Avellino per spaccio di droga, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ha colpito l’agente con una testata, calci e pugni, provocandogli contusioni multiple, escoriazioni al collo ed una trauma cervico-facciale. Il segretario generale del Sappe, Donato Capece segnala “il ripetersi di eventi critici in carcere che vedono coinvolti detenuti stranieri”. “‘E’ sintomatico – afferma Capece – che negli ultimi 10 anni ci sia stata un’impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una media del 15% negli anni ’90 sono passati ad oltre 18mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un Tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d’origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia’. “Il dato oggettivo è però un altro – prosegue il segretario del sindacato degli agenti penitenziari – le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili. E credo si debba iniziare a ragionare di riaprire le carceri dismesse, come l’Asinara e Pianosa, dove contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”.

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