Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha incontrato a Rimini una delegazione di membri del coordinamento ‘Liberi subito’, impegnato a mantenere alta l’attenzione sui marittimi di Procida sequestrati dai pirati somali sulla nave ‘Savina Caylyn’ da oltre 6 mesi.

 

Napolitano, prima di recarsi alla Fiera per partecipare al Meeting per l’Amicizia tra i popoli, ha deposto una corona di fiori alla memoria delle vittime riminesi della Resistenza, in piazza Tre Martiri. In questa occasione la delegazione procidana gli ha consegnato una lettera contenente l’appello dei cittadini dell’isola. Secondo quanto riferiscono dal coordinamento ‘Liberi Subito’, il presidente avrebbe detto di conoscere la questione della Savina Caylyn e avrebbe espresso vicinanza ai familiari dei marittimi sequestrati. Il Capo della Stato avrebbe anche assicurato il suo impegno a sollecitare le istituzioni perche’ in breve si sblocchi la situazione. Dopo il saluto ai marittimi, la piazza ha salutato con un fragoroso applauso i cittadini procidani che hanno dichiarato: ”Ringraziamo Rimini ed il Presidente Napolitano. Ha dimostrato ancora un volta di essere una persona particolarmente vicina alle persone nei momenti piu’ drammatici”.

Nella lettera, consegnata nelle mani del Capo dello Stato dal cerimoniere del Presidente, si legge: “Noi cittadini procidani siamo giunti fin qui, a Rimini, per un ennesimo e disperato appello. Ci rivolgiamo nuovamente a Lei per chiederLe di porre fine alla drammatica vicenda dei marittimi italiani prigionieri in Somalia. Il tempo trascorso, ormai troppo lungo, ci spinge a dimostrare tutta la nostra preoccupazione per le sorti dei nostri concittadini. L’isola di Procida e’ da immaginarsi come una grande famiglia ed inevitabilmente la vicenda della petroliera italiana Savina Caylyn coinvolge l’intera comunita’. Per tutto questo tempo, 200 giorni, i familiari hanno dimostrato una grande compostezza pur vivendo questo momento di grande drammaticita’”. “Non sopportiamo piu’ il rumore di questo silenzio – prosegue la lettera – ci sentiamo lasciati soli e calpestati come italiani, ma come procidani non ci fermeremo: rivogliamo tutti i marittimi a casa al piu’ presto. Il nostro popolo e’ fatto di persone miti e dignitose che manifesta in maniera sobria anche quando scende in piazza, ma la voce della nostra isola deve giungere forte e chiara a coloro che possono e devono risolvere la questione. Ci sentiamo abbandonati ma vorremmo essere smentiti e poter dire che lo Stato e’ presente, che e’ vicino ai suoi cittadini, che non ha dimenticato i marittimi italiani prigionieri in Somalia”.

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