NAPOLI – Sarebbero emerse discrepanze e contraddizioni nel racconto dell’incendio di Città della scienza fatto dai due addetti alla vigilanza che erano di turno la sera del 4 marzo scorso, quando divamparono le fiamme che distrussero la struttura: di qui la decisione, attuata dalla Procura nei giorni scorsi, di metterli a confronto. Il procuratore aggiunto Giovanni Melillo e i sostituti Ida Teresi e Michele Del Prete hanno inoltre anche risentito il coordinatore degli addetti alla vigilanza, già interrogato nei giorni immediatamente successivi all’attentato.

A quanto si è appreso, gli inquirenti si starebbero concentrando sulle persone interne alla struttura che quella sera avrebbero potuto appiccare il fuoco sapendo esattamente dove e quando versare il liquido infiammabile. Un altro aspetto giudicato particolarmente importante riguarda i bilanci di Città della scienza e il flusso di denaro in entrata e in uscita dalla fondazione. Nelle ultime settimane sono stati acquisiti numerosi documenti giudicati di grande interesse, dal cui esame potrebbero emergere particolari utili al prosieguo dell’ inchiesta.

 

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