Si annuncia un sabato di passione per migliaia di utenti che ogni giorno in Campania si servono delle linee dell’Ente Autonomo Volturno, a causa dello sciopero di 24 ore (con fasce orarie comunque garantite) indetto dal sindacato Orsa. Una giornata nera soprattutto per i tantissimi turisti e pendolari del mare che nel week end, ancor più che negli altri giorni della settimana, si servono delle ex Circumvesuviana e Cumana per raggiungere le località balneari della Costiera Sorrentina e dell’area flegrea. A spingere l’organizzazione sindacale – che conta numerosi iscritti tra il personale Eav – le problematiche sorte sulla sicurezza su alcuni convogli e lungo alcune linee, in particolare quella Circum che collega la stazione di piazza Garibaldi al Centro Direzionale, la tratta cioè dove sei anni fa si verificò il deragliamento di un convoglio, con la morte di due persone e il ferimento di quasi sessanta viaggiatori. Per quella tragedia di recente il macchinista del treno è stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione (il pm aveva chiesto otto anni). Proprio quella condanna ha spinto molti macchinisti a chiedere di non percorrere la cosiddetta ”curva del Pascone”, lungo la quale si verificò il deragliamento del 6 agosto 2010, se non con l’ausilio di un secondo agente in cabina di guida. Una richiesta che ha acuito le divergenze tra sindacato e azienda fino alla proclamazione dello sciopero di domani, che cade proprio il 6 agosto, giorno della tragedia di sei anni fa. Previste fasce orarie protette, durante le quali il servizio sarà garantito: per l’ex Circumvesuviana treni regolari dalle 6.18 alle 8.02 e dalle 13.18 alle 17.32; per l’ex Cumana (da Montesanto a Torregaveta e viceversa) le corse garantite saranno effettuate dalle 5 alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito Eav (www.eavsrl.it). In una lunga lettera i macchinisti aderenti al sindacato Orsa spiegano agli utenti le ragioni di uno sciopero destinato inevitabilmente ad avere ripercussioni negative sull’utenza: ”I macchinisti non si sono rifiutati di partire – uno dei passaggi più significativi della missiva – ma al fine di garantire quella sicurezza che oggi non c’è completamente, hanno richiesto la presenza di un altro agente in cabina di guida, così come previsto da leggi e regolamenti aziendali in altre situazioni di pericolo. Ciò è avvenuto anche perché durante il processo per l’incidente del 6 agosto del 2010, il pubblico ministero, nella sua requisitoria ha affermato in pratica che ”se la sicurezza non viene garantita dai dirigenti aziendali, se la deve ricercare il macchinista, adottando tutte le cautele del caso”. “Da queste motivazioni – prosegue la nota – nasce la richiesta dei lavoratori di avere un altro agente in supporto proprio su quel tratto di ferrovia. Pertanto l’interruzione di pubblico servizio l’ha causata l’azienda, non ottemperando a precise leggi dello Stato italiano in materia di sicurezza nei trasporti, oltre che non rispettando i regolamenti che essa stessa ha emanato”.


 

 

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