NAPOLI - Siamo alla resa dei conti: le famiglie italiane oltre alle solite tasse si vedono costrette a pagare anche un contributo, quello scolastico, che invece per sua natura e’ volontario. Con lo scoccare della data del 28 febbraio, termine ultimo per iscriversi al prossimo anno scolastico, si sono moltiplicate le segnalazioni giunte alla Redazione di Skuola.net, il portale specializzato che da tempo si occupa di monitorare il fenomeno.
In un istituto tecnico superiore della provincia di Treviso, denuncia Skuola.net, si sarebbe arrivati a minacciare la sospensione per chi non aveva pagato il contributo. La madre di uno studente ci ha scritto che ”La mattina del 05/03 una bidella e’ passata per le classi della scuola durante l’orario di lezione, chiamando un elenco di alunni che dovevano presentarsi in aula magna: erano circa un centinaio di ragazzi. Li’ hanno trovato a parlargli il Preside , che gli ha detto molto chiaramente che se entro l’otto marzo l’iscrizione non sara’ pagata verranno sospesi , e verranno chiamate le famiglie”.
Inoltre il Dirigente Scolastico avrebbe rincarato la dose dicendo che ”Se non avessi pagato l’iscrizione avrebbe chiamato gli assistenti sociali, in quanto i ragazzi non sarebbero risultati iscritti a nessuna scuola”. Interpellato da Skuola.net, il Dirigente Scolastico ha confermato la circostanza della riunione, ma ha chiarificato che ”il fine era di convocare tutti quelli che dopo la scadenza dei termini ancora non avevano regolarizzato la loro domanda di iscrizione”, rassicurando che ”anche chi non paga sara’ iscritto”.
Ma anche a Napoli le cose non sembrano troppo diverse. Un disoccupato di 27 anni ha deciso di tornare a scuola per prendere almeno la Maturita’, ma non puo’ permettersi di pagare il contributo scolastico. Cosi’ lo ha ”fatto presente con documentazione stampata delle dichiarazioni del Ministero della Pubblica Istruzione e dimostrato che non potevano obbligare a pagare i contributi scolastici. Le risposte sono state : qui cosi’ funziona, se non paghi non ti iscriviamo”.
Anche in questo caso lo studente ha preferito rimanere anonimo per paura di ritorsioni, tuttavia la documentazione dei casi in questione insieme agli altri sara’ inviata nelle prossime ore al Ministero della Pubblica Istruzione per gli opportuni approfondimenti. ”E’ evidente che sia urgente un intervento sul tema della contribuzione della famiglie al bilancio delle scuole – dichiara Daniele Grassucci, Responsabile delle Relazioni Esterne di Skuola.net – perche’ sembra ormai inevitabile che le scuole abbiano bisogno di questo sostegno per garantire un certo livello di qualita’ e di servizi. Tuttavia questo non puo’ ricadere sulle fasce piu’ deboli di reddito, e stante l’attuale normativa, non puo’ essere ottenuto con strumenti vessatori o coattivi”.