Non solo i biglietti per assistere alle partite interne del Napoli nell’anno dello scudetto erano taroccati ma anche le fidelity card intestate ai tifosi. La cricca, o meglio l’associazione per delinquere, formate da nove persone tutte indagate, ha truffato per un anno intero tifosi e calcio Napoli. Un sistema semplice ma allo stesso tempo ingegnoso. Con la complicità di diverse ricevitorie di Napoli e provincia si accaparravano i i biglietti per le partite del Napoli allo stadio Maradona, e poi li vendevano, anche via social, a prezzi maggiorati e anche al doppio. Non solo, ma modificavano le generalità degli intestatari dei titoli in modo da farle coincidere con i documenti dei tifosi che si presentavano ai varchi di accesso allo stadio. Lo ha scoperto il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Napoli che ha eseguito perquisizioni nei confronti di un gruppo di bagarini ‘digitali’. Dalle indagini, coordinate dalla Procura, è anche emerso il coinvolgimento degli addetti ai controlli allo stadio che, in cambio di mazzette, avrebbero agevolato l’ingresso dei detentori dei biglietti alterati. Ogni baragino ‘digitale’ riusciva a portare al suo sodalizio affari fino a 300 mila euro a partita. Nove gli indagati e non solo tra i bagarini, che sono tre, ma anche tra gli steward dei varchi dello stadio Maradona. Ogni partita, al netto delle spese sostenute, ogni componente del gruppo portava a casa decine di migliaia di euro. Dalle intercettazioni è emerso che un tagliando per la partita di curva veniva venduto anche a 150 euro a fronte dei 30 massimo 40 della spesa reale. I bagarini si accaparravano i biglietti grazie alla complicità di alcune ricevitorie, dai mille ai tremila biglietti a partita. Poi in base alle richieste i nominativi sui biglietti venivano cambiati anche con le foto. Biglietto e tessera del tifoso erano taroccati, ma per entrare c’era bisogno della complicità di addetti ai controlli compiacenti. Sui biglietti falsi venivano infatti apposti dei segni di riconoscimento. Agli indagati vengono contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione, alla truffa e alla ricettazione. I finanzieri ascoltando le conversazioni hanno scoperto, per esempio, che un ingresso in Curva A superiore per Napoli-Milan del 2 aprile 2023, era stato venduto dai bagarini a circa 120 euro. Uno dei componenti la banda aveva il compito di personalizzarli con le generalità del cliente mentre gli steward prezzolati garantivano quasi al 100% l’ingresso al Maradona. Non sempre, però. Perché talvolta le cose andavano storte e la rilevazione del codice a barre del biglietto forniva generalità diverse da quelle segnate. La banda – che gestiva una clientela variegata, che andava dall’operaio al professionista – era anche pronta a risarcire i delusi. Ai clienti più affezionati inoltre venivano promesse le maglie di gioco di alcuni dei campioni più gettonati, come Osimhen e Kvaratskhelia. Determinante è risultato il ruolo svolto dagli steward infedeli, tre quelli sottoposti a perquisizione oggi, uno dei quali, con il ruolo di supervisore, vero e proprio il punto di riferimento per il “business degli Biglietti”. Per facilitare il lavoro dei controllori i Biglietti “modificati” venivano resi subito riconoscibili con dei particolari segni, per esempio una specifica lettera dell’alfabeto, che rendevano più semplice il lavoro di vidimazione ai varchi del Maradona. Alcuni di questi Biglietti contrassegnati sono stati sequestrati dai finanzieri in occasione della partita di Champions League Napoli-Eintracht, gara diventata poi tristemente nota per la guerriglia urbana tra le due tifoserie.