Ennesima aggressione ai danni del personale medico in ospedale: questa volta le violenze sono avvenute nell’ospedale di Pozzuoli, in provincia di Napoli, dove il marito di una donna in codice verde ha distrutto tutto quello che si è trovato a portata di mano nella sala d’attesa; a rincarare la dose ci ha pensato la moglie che ha aggredito un’operatrice socio-sanitarie finita nel pronto soccorso in codice rosso a causa di un trauma cranico. A rendere noto l’episodio è l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” su Fb. “Sono le 2:00 quando al pronto soccorso del Santa Maria delle grazie di Pozzuoli – si legge nel post l’associazione – giunge una donna con colica renale, come da protocollo le viene assegnato un codice verde che impone un’ attesa, il marito già visibilmente spazientito… improvvisamente da di matto e distrugge tutto nella sala d’attesa…. viene aggredita fisicamente una Oss che subisce un trauma cranico, in pratica la paziente, sulla scia di violenza del marito, le mette una mano in faccia e la fa impattare violentemente contro la porta di ferro del codice rosso. Due i giorni di prognosi per l’OSS aggredita”. In ospedale sono intervenute le forze di polizia per raccogliere le testimonianze dell’accaduto. “Il Ministro aveva annunciato una stretta con pene più severe e presidi di forze dell’ordine nei pronto soccorso”, ricorda il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli ma “purtroppo ad oggi non si riscontrano miglioramenti. Il personale medico finisce sempre più spesso in codice rosso aggredito da chi si trova in codice verde e pretende di saltare le file. D’altronde sono rarissimi i casi in cui gli aggressori hanno avuto una condanna per le loro azioni e questo di fatto autorizza tutti a fare quello che gli pare. La riduzione dei fondi per la sanità da parte del governo centrale sta creando ancora più disagi e trasformando gli ospedali pubblici in campi di battaglia. I benestanti possono rivolgersi alle strutture private mentre tutti gli altri hanno sempre meno servizi. Una vergogna”.