In particolare, le complesse ed articolate indagini condotte dai citati uffici investigativi, coordinati da questa Procura – DDA, hanno evidenziato l’interesse di esponenti del clan dei Casalesi negli appalti indetti dal Comune di Battipaglia (Sa) tra l’anno 2009 e l’anno 2011. Due imprenditori dell’area casertana, Nicola Madonna e Attilio Guida, hanno tenuto strettissimi contatti con il Sindaco e tecnici comunali impegnati nel completamento della Casa Comunale (opere edili ed impianti tecnologici) e nella messa in sicurezza di un incrocio, aggiudicandosi irregolarmente appalti per oltre 5 milioni di euro e favorendo così il clan dei “casalesi”.
Primo passaggio del citato progetto delittuoso è stato, secondo la ricostruzione investigativa, l’accaparramento della pubblica commessa grazie ad un’offerta presentata con il ribasso d’asta di oltre il 34% rispetto al prezzo di gara da una società edile che di lì a poco sarebbe fallita ed il successivo subentro nell’appalto, attraverso sub appalti non autorizzati e una cessione di ramo d’azienda, di due società diverse (Soc. MEDIASUD s.c.a.r.l. e GUIDA IMPIANTI srl), ma sempre controllate dai casalesi attraverso la famiglia Madonna.
Quindi a fronte dell’ottenimento pilotato di tali lavori, il Sindaco di Battipaglia richiedeva ed otteneva dall’imprenditore di Casal di Principe, l’assunzione di alcuni operai sui cantieri, paventando finanche di non autorizzare i pagamenti delle commesse fino ad allora eseguite. Tutto ciò avveniva anche con l’aiuto ed il contributo di due tecnici dell’ Area Operativa Tecnico Territoriale, l’Ing. Giovanni Argento e l’Arch. Francesco Mainolfi, che richiedevano ed ottenevano dagli imprenditori tangenti per sbloccare i pagamenti elo condizionare ulteriori procedure di gara.